Mondragone – Così AMBC: “La Città si avvia al voto archiviando un lustro disastroso e avendo definitivamente preso atto del totale fallimento del Patto Civico (tradito già all’indomani del voto del 2017) e dell’assoluta inapplicabilità dell’attuale Sindaco. Fallimento e inapplicabilità da imputare esclusivamente al Consigliere regionale, che solo vecchi e nuovi disperati questuanti continuano -a dispetto della realtà dei fatti- a ritenere attrattivo.
Una Città sostanzialmente mai governata in questi 5 anni e attraversata da gravissimi problemi e da povertà in continuo aumento. Una Città costretta però ogni giorno a prendere atto della nascita di una nuova lista civica, che in vista delle elezioni amministrative di primavera viene annunciata a mezzo stampa. Liste civiche che vengono innanzitutto portate in ossequioso omaggio al “padrino politico” di turno (quando non è addirittura lo stesso a tirarle fuori dal suo paterno e sempre arzillo cilindro) e che risponderanno esclusivamente a qualcuno – il/i promotore/i- il quale in tal modo, assemblando un po’ di amici, parenti o clienti (che spesso sono costretti a subire la candidatura perché non possono dire di no per familismo, per favore ricevuto o per promessa fatta) e prostrandosi al capozona cerca esclusivamente di organizzare il proprio futuro. Un futuro che nel peggiore dei casi- come abbiamo già potuto constatare negli ultimi cinque anni- riserverà loro come compenso qualche incarico remunerato o qualche prebenda.
Anche questa volta, quindi, alle nuove elezioni sembrano corrispondere vecchi difetti, quelli di sempre. E non manca neppure qualche simulacro di partito, il cui “ras di zona” scendendo (bontà sua) dal suo alto scranno regionale arriva ad imporre condizioni favorevoli soltanto alla sua lunga carriera, ma non certamente al cambiamento, che comunque qualcuno tenta di costruire dal basso. Il tutto in assenza di pubbliche iniziative politiche per discutere, analizzare, proporre e costruire cambiamenti radicali in grado di rigenerare la democrazia locale, le forme di partecipazione e l’etica politica. Si, tutto rischia di muoversi anche questa volta nel solco dell’“inglobar trattando” che evita accuratamente luoghi pubblici e strumenti e procedure orizzontali per formarsi, confrontarsi, esprimere le proprie istanze e proposte, ridando in questo modo senso e concretezza alla sovranità popolare prevista dalla Costituzione. E anche questa volta la faranno da padroni quei pochi (si contano sulle dita di una mano) interessati esclusivamente alla propria autoconservazione e totalmente indifferenti e sordi rispetto ai problemi della nostra Città, i quali stanno già passando in rassegna quartieri, famiglie, professioni e mestieri, favori fatti, bisogni ed attese per collazionare- da padroni- liste di figuranti in grado di dare il proprio contributo per la presa o ripresa del Comune.
Passando poi all’incasso, garantito- come è successo nel 2017- anche se si sarà trombati. L’AMBC -che con le prossime elezioni riterrà, come anticipato da tempo, di aver esaurito il proprio compito politico frutto dell’impegno assunto 5 anni fa e che sta pensando a come trasformare la propria azione e la propria presenza, poiché dall’impegno politico e civile non è possibile dimettersi- spera che si possa ancora intervenire per far sì che ritornino in campo i Partiti (e le Coalizioni di centrodestra e di centrosinistra), che cessi questo “falso e strumentale civismo” utile soltanto alla carriera di qualcuno, che la partecipazione sia pubblica e formalmente organizzata e accompagnata da competenza, valori, idee e progetti. Speriamo ancora, insomma, che si possano determinare le condizioni per cambiare le modalità di fare politica e per sperare di avviare il cambiamento in Città. L’AMBC ha accolto con particolare favore la ricostituzione di EUROPA VERDE MONDRAGONE e spera che gli amici ecologisti possano -insieme agli altri partiti del centrosinistra, a partire dal PD e dai 5 Stelle- dar vita a quel “campo cittadino largo, plurale e democratico” in grado di rilanciare da sinistra i beni comuni e i servizi pubblici di qualità, di affrontare la sfida climatica come occasione di battaglia radicale per la giustizia ambientale e sociale e, soprattutto, in grado di accompagnare una necessaria nuova generazione politica locale (e non solo anagrafica) che si candida a prendere in mano la ricostruzione della Città e della sua Comunità. Siamo stati i primi a sperarlo e i primi anche ad avviare i primi incontri per realizzarlo. E ancora non abbiamo perso tutte le speranze per realizzarlo.
Ma allo stesso tempo l’AMBC sta seguendo con interesse anche i tentativi che il centrodestra di Mondragone, soprattutto per iniziativa del leader Giovanni Schiappa, sta portando avanti per cercare di costruire l’altra “metà del campo da gioco”, nella consapevolezza che fare chiarezza sugli attori politici in campo, sulle loro idee, sulle loro storie politiche e sulla loro collocazione sia un’assoluta priorità per superare l’attuale qualunquismo che tanti danni sta arrecando e per farla finita con le scorribande dei Civici a destra e a sinistra. Concludiamo segnalando, come facciamo sistematicamente da anni, che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ripartisce il Fondo per la progettazione territoriale e che assegna a Mondragone € 98.387,76 (tutti gli altri comuni potranno prendere visione dei fondi loro assegnati leggendo la tabella allegata al decreto)”.
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