Mondragone tra sacro e degrado: discariche illegali dilagano, il WWF si appella al Presidente Mattarella

Mondragone – mentre si accendono le luci dei riti pasquali e si riempiono le case per le prenotazioni estive, nelle periferie continua una Pasqua di veleni. Lungo le arterie storiche, tra la Domiziana e le vestigia della via Appia, si ripete un dramma ambientale ormai divenuto cronico: lo sversamento indiscriminato di rifiuti, le discariche abusive, le carcasse di auto abbandonate, l’indifferenza. E, più grave di tutto, il silenzio.

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Nonostante le ripetute segnalazioni, le video-denunce, le coordinate GPS fornite con rigore scientifico e civico, il WWF locale alza bandiera rossa: le istituzioni sembrano aver voltato lo sguardo altrove. La situazione è talmente degradata e trascurata che l’associazione ambientalista ha deciso di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un appello formale. Una lettera istituzionale, corredata da documentazione fotografica e video, verrà inviata al Quirinale nella speranza di riportare la questione al centro dell’attenzione nazionale. Un gesto estremo, ma necessario, per rompere il muro dell’indifferenza.

Il quadro che emerge è drammatico. A fronte di una città che si prepara con devozione ai momenti più sentiti della sua tradizione religiosa – il Triduo Pasquale, la festa di Maria Santissima Incaldana – si estende un territorio violentato, dimenticato, lasciato marcire sotto tonnellate di rifiuti, come se sacro e profano potessero convivere senza conseguenze.

Le zone maggiormente colpite sono tristemente note: Triglione, Stercolilli, via Rocca dei Dragoni, l’ex cava Iacobucci. Luoghi che, invece di essere risanati o almeno protetti, continuano a essere terra franca per gli sversatori abusivi. Nessun controllo, nessuna barriera, nessuna deterrenza. Solo una lenta agonia urbana, incorniciata dal mare e dalla storia millenaria.

La denuncia del WWF non si limita alla denuncia ecologista. È anche, e soprattutto, una denuncia politica. Nel Consiglio Comunale regna il silenzio, desolante e colpevole. Né maggioranza né opposizione hanno avuto il coraggio di affrontare la questione. Nessuna mozione, nessuna proposta concreta, nessun intervento strutturale. Solo immobilismo, come se la gestione dei rifiuti illegali fosse un tabù da non nominare, un tema che scotta troppo per finire in aula consiliare.

Nel frattempo, a parlare è solo la realtà. Le immagini parlano da sole: distese di rottami, mobili di risulta, elettrodomestici sventrati, amianto, plastica bruciata, fusti misteriosi abbandonati nel nulla. A ogni pioggia, il percolato si infiltra nella terra, lambisce le falde, contamina. A ogni notte, qualche camioncino scarica l’ennesimo carico, protetto dal buio e dal silenzio di chi dovrebbe vigilare.

Il WWF, che da anni opera sul territorio tra mille ostacoli e scarsa collaborazione, si dice pronto a cambiare strategia. “Non possiamo più aspettare che la politica locale si decida – fanno sapere dall’associazione –. Ci rivolgiamo ora alla massima carica dello Stato, affinché il degrado ambientale di Mondragone venga riconosciuto come emergenza nazionale”.

L’auspicio è che l’intervento del Quirinale possa smuovere quella parte di istituzioni locali e regionali che finora si è mostrata inerte, disinteressata, se non complice. Perché la difesa del territorio non può essere affidata ai soli volontari, per quanto meritevoli e determinati. Serve una risposta articolata: monitoraggio, bonifiche, sanzioni, campagne educative, controllo capillare.

Mondragone è una città che ha il dovere di coniugare la bellezza della sua storia e della sua tradizione con il rispetto dell’ambiente. Non è più tempo di fare finta di nulla, né di ignorare l’urlo delle periferie. Le celebrazioni religiose passano, ma le ferite della terra restano, e si fanno più profonde ogni giorno.

Ora la palla è nel campo delle istituzioni. Se il Presidente della Repubblica risponderà a questo appello, non sarà solo un atto formale, ma un segnale forte che la questione ambientale non conosce periferie o silenzi: riguarda tutti, dal primo cittadino al primo cittadino della Repubblica. Mondragone lo merita. E la sua gente onesta, anche.