Napoli – Mattinata di tensione ai Quartieri Spagnoli, dove la Polizia Municipale di Napoli ha eseguito un’operazione di controllo nell’area di Largo Maradona, cuore pulsante del culto popolare dedicato al Pibe de Oro.
L’intervento è scattato all’alba e ha portato al sequestro di magliette, bandiere e souvenir ispirati a Diego Armando Maradona, oltre alla chiusura della cappella con i cimeli del campione argentino. Durante i controlli, la Polizia Municipale ha inoltre rimosso cinque bancarelle abusive, sanzionato due attività commerciali prive di autorizzazioni e accertato un’occupazione irregolare di suolo pubblico per circa 9 metri quadrati. Un uomo è stato denunciato per furto di energia elettrica.
Secondo le autorità, si è trattato di un’operazione volta a contrastare abusivismo e degrado urbano nella zona. Ma l’intervento ha provocato malumori e proteste tra residenti e tifosi, che considerano Largo Maradona un vero e proprio luogo di devozione
A poche ore dal blitz, i gestori dell’area hanno annunciato la chiusura volontaria di Largo Maradona. La decisione – precisano nel comunicato – non è stata imposta dalle autorità, ma rappresenta un gesto di protesta contro la mancanza di un quadro normativo chiaro che consenta di operare legalmente nel sito.
Nonostante il rispetto delle regole fiscali e la regolare assunzione del personale, l’attività dispone soltanto di una licenza itinerante, che non permette di restare stabilmente nello stesso punto. Una condizione che da tempo crea difficoltà nella gestione di un luogo ormai divenuto una delle principali attrazioni turistiche di Napoli. I gestori chiedono dunque un intervento concreto da parte del Comune per regolarizzare la situazione e consentire la riapertura dell’area in sicurezza e legalità.



