Napoli – Napoli e la Campania sono diventate capofila dell’audiovisivo di successo con tantissimi titoli di spicco, che hanno portato l’industria dell’audiovisivo made in Campania alla ribalta internazionale, conquistando riconoscimenti in festival internazionali, come il recente “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, vincitore del David di Donatello 2022. Dietro il successo dei prodotti si muove la complessa macchina delle Film Commission, che attirano, guidano le produzioni e le promuovono, consacrandole all’eccellenza. A parlarne è Maurizio Gemma nell’ambito dei seminari promossi dall’associazione culturale Ved nel ciclo di incontri- lezione presso l’Università l’Orientale di Napoli (Dipartimento di Scienze Umane e Sociali) all’interno del Laboratorio di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche diretto dal docente e filmaker Francesco Giordano.
Maurizio Gemma è direttore della Film Commission Regione Campania, che da anni rappresenta una delle realtà più importanti e fervide d’Europa, che si è imposta attraverso una nuova narrazione del territorio campano, che si concentrasse sugli elementi di attrazione e non sulle criticità o i cliché, ma anche costruendo un’immagine della Campania come territorio in cui fosse possibile lavorare bene, nonostante la realtà complessa e sfaccettata. E così, oltre a moltiplicarsi le produzioni, anche l’offerta di movie tour che consentono di scoprire o riscoprire i luoghi dove le storie amate dal grande pubblico sono ambientate, con ricadute importanti in termini di economia locale. “Mai dimenticarsi, raccomanda Gemma, “che creatività, formazione e macchina produttiva vanno di pari passo”. E nel variegato mondo dell’audiovisivo sono tante le competenze che occorrono: dalla scrittura creativa alla regia, alle riprese, alla post-produzione fino al marketing e alla comunicazione per il lancio e diffusione del prodotto finale. La Film Commission oltre a promuovere il territorio come location cinematografica, offre servizi e muove il comparto delle professionalità locali, dagli esperti del comparto audiovisivo, al settore turistico degli albergatori per l’accoglienza, alla ristorazione, fino a tutto l’indotto, con ricadute importanti sull’economia locale.
“Le Film Commission nascono – come spiega Maurizio Gemma – proprio per regolare il rapporto tra produzioni audiovisive e territorio, attrarre investimenti, assistere nelle procedure organizzative, incentivare e sostenere il mercato libero dell’audiovisivo, garantire le migliori condizioni possibili di realizzazione”.
“Il Cinema – spiega ancora – detta la linea dei consumi, promuove il territorio, incuriosisce e disvela realta’ altrimenti sconosciute”.
Gemma passa in rassegna anche gli aspetti legislativi soffermandosi sulla Legge Regionale sul Cinema del 2016 con la base del Comparto Audiovisivo Campania, che ha sistematizzato e regolarizzato una serie di interventi. In tutta la catena della produzione e distribuzione è necessario assicurare il pubblico e lo si fa con azioni tipiche della promozione: festival, rassegne, premi, pubblicazioni, iniziative. Ma la sala cinematografica è l’ anello debole della catena, che attraversa una crisi molto grave, acuità dalla pandemia e dal boom di consumo in streaming su PC, tablet o smartphone. Le sale che erano un presidio culturale e sociale del territorio ai svuotano e si dovrà pensare ad una nuova “veste” per la fruizione in sala, che sia attrattiva, desiderabile, un’esperienza diversa, più totale, rispetto alla visione su piattaforma. C’è un effetto ulteriore spesso tralasciato: l’ enorme quantità di audiovisivi ci cui siamo sommersi sul web abbassano la curiosità e così Maurizio Gemma suggerisce di avere un atteggiamento di curiosità e di scoperta. “La rete ci induce a galleggiare, bisogna provare a immergersi a fare esperienze verticali e non restare in superficie” così che la nostra fruizione massmediale sia più profonda, autentica e completa
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