Napoli – Nel ventre pulsante della città, è stata inaugurata durante la mattina del 9 maggio nella Stazione Municipio delle linee 1 e 6 della metropolitana la mostra “Il mare e l’acqua. L’oro azzurro di Napoli”. Un’esposizione che non si limita alla bellezza, ma racconta un’identità, un’eredità liquida che abbraccia storia, architettura e immaginario collettivo.
Dopo il successo ottenuto alla Stazione Marittima in occasione del Maggio dei Monumenti 2024, la mostra si arricchisce di nuovi contenuti e di un percorso inedito attraverso le cosiddette “stazioni dell’acqua”: Municipio (linee 1 e 6), Toledo (linea 1), Chiaia e San Pasquale (linea 6).
L’acqua, elemento fondativo della città e custode di memorie millenarie, riaffiora nelle viscere urbane grazie al design architettonico, alle testimonianze archeologiche e alle installazioni artistiche che animano queste stazioni.
“Il mare e l’acqua – sottolinea l’Assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza – diventano occasione di sosta e riflessione per cittadini e turisti all’interno di luoghi concepiti non solo per il transito, ma per raccontare la città.”
Al centro del progetto, la volontà di connettere patrimonio culturale e spazio urbano, in un’ottica ispirata alla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa. Lo evidenzia Massimo Clemente, direttore del CNR ITC e della RETE per la cooperazione tra porti e città:
“Il mare come filo conduttore tra ricerca, cultura e sviluppo sostenibile.”
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto OBVIA-ExtraMann, coordinato dall’Università Federico II, che, attraverso un linguaggio innovativo e accessibile, ambisce a raggiungere oltre 146 milioni di contatti annui grazie alla rete della metropolitana.
Le quattro stazioni raccontano ciascuna, a modo proprio, una narrazione d’acqua:
Stazione Municipio
Progettata da Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura, è un vero e proprio museo sotterraneo. Espone i reperti del porto antico di Napoli, scoperti durante gli scavi, e collega la città al mare tramite la piazza ipogea e il sottopasso verso la Stazione Marittima.
Stazione Toledo
Firmata da Oscar Tusquets, è una vertigine visiva: si scende dal nero dell’asfalto fino all’azzurro profondo del mare. I mosaici, il Crater de luz, le Olas e i light box di Bob Wilson evocano un oceano vivo e in continuo movimento.
Stazione San Pasquale
Secondo l’architetto Boris Podrecca, è “una discesa vertiginosa a mare”. Il cuore della stazione richiama una nave sommersa, enfatizzata dall’arte di Peter Kogler, che immerge il viaggiatore in un mondo blu, fatto di onde liquide e strutture evanescenti.
Stazione Chiaia
Un viaggio mitologico concepito da Uberto Siola e Peter Greenaway. Il pozzo scende attraverso gli strati della storia, rivelando un tratto dell’acquedotto Augusteo. Ogni piano è consacrato a una divinità, in una danza cromatica culminante nel blu cobalto di Nettuno.
“Il metodo è quello della ricerca scientifica, dei linguaggi innovativi, della sperimentazione al servizio della collettività”, afferma Alessandra Pagliano (Unina DIARC).
“In futuro saranno disponibili video e mappe interattive per illustrare il sistema delle stazioni e il percorso dell’acqua attraverso la città”, aggiunge Carla Langella (OBVIA-ExtraMann).
La metropolitana, un tempo solo snodo funzionale, oggi si fa cattedrale liquida, dove arte, urbanistica e memoria si fondono nel silenzio delle profondità.
Come ricorda Francesco Favo, direttore generale di ANM:
“Questi luoghi diventano punti di incontro con la bellezza, capaci di generare nuove sensibilità e avvicinare la cultura alla vita quotidiana.”