Boscoreale – È l’1.47 della notte tra l’1 e il 2 novembre quando la tranquillità di piazza Pace viene infranta da tre colpi secchi di pistola. Un gruppo di ragazzi è fermo in strada, quando, all’improvviso, due giovani in sella a uno scooter contromano, compaiono all’imbocco della piazza. Indossano caschi integrali e tengono il motore acceso. Uno dei due alza il braccio, impugna l’arma e spara.
Uno dei proiettili colpisce in pieno Pasquale Nappo, appena 18enne, all’altezza dell’ascella. La vittima viene immediatamente portata dagli amici all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia ma per Pasquale non c’è nulla da fare: muore pochi minuti dopo l’arrivo al pronto soccorso.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, la matrice dell’agguato sarebbe di tipo criminale. I colpi sarebbero stati esplosi verso il gruppo di ragazzi, ma non è escluso che il vero bersaglio fosse un’altra persona. Pasquale potrebbe essere stato una vittima innocente, colpita per errore o finita nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Nelle ore successive, i militari hanno effettuato appostamenti e perquisizioni in diverse zone tra Boscoreale e Torre Annunziata, cercando di individuare i responsabili. Si indaga anche su possibili contrasti tra bande giovanili che si contendono spazi e rispetto nelle periferie vesuviane.
Pasquale era incensurato, si era diplomato a giugno all’Istituto tecnico di Scafati e da pochi mesi lavorava in un autonoleggio a Pompei per contribuire alle spese familiari. Sognava di prendere la patente e magari aprire un’attività tutta sua.
A Scafati, nel quartiere Mariconda, dove abitava con i genitori e la sorella minore, tutti lo descrivono come un ragazzo tranquillo, gentile e rispettoso. «Aveva sempre il sorriso, non si metteva nei guai», raccontano i vicini. Gli amici lo ricordano come un appassionato di calcio – giocava nella squadra parrocchiale – e di musica neomelodica.
«Ci hanno portato via un ragazzo buono. – parla il padre, Salvatore Nappo, con la voce rotta – Un amico ci ha raccontato che Pasquale ha sentito sparare, si è sporto ed è stato colpito. Lavorava, non dava fastidio a nessuno. Ora vogliamo giustizia, vogliamo sapere perché.»



