Pozzuoli, 14 aprile 2025 – Un intero Consiglio comunale che si unisce, compatto, senza bandiere, senza polemiche. Un documento firmato da tutti, maggioranza e opposizione. Una città che, pur tremando sotto i colpi del bradisismo, rifiuta l’immobilismo e sceglie il coraggio della proposta.
È questo il segnale forte che arriva da Pozzuoli, cuore pulsante dell’area flegrea, colpita da un’emergenza che giorno dopo giorno mette a dura prova abitazioni, scuole, attività commerciali e la tenuta psicologica della popolazione. A renderlo pubblico è il sindaco Luigi Manzoni, che commenta con parole cariche di emozione e responsabilità l’approvazione, all’unanimità, di un Ordine del Giorno rivolto al Governo italiano. Un appello concreto, articolato, urgente.
«Oggi è una giornata importante per la nostra comunità. Il Consiglio Comunale, tutto intero, senza distinzioni di appartenenza politica, ha approvato e sottoscritto un documento che rappresenta la voce unitaria di una città che non si arrende, che ha paura ma che sceglie il coraggio della responsabilità e della proposta» – ha dichiarato Manzoni.
Il documento richiama la memoria degli anni bui tra il 1982 e il 1984, quando il bradisismo mise in ginocchio Pozzuoli e lo Stato intervenne con misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza. Ora come allora, i pozzuolesi chiedono azioni vere, capaci di garantire non solo la sicurezza, ma anche la continuità di vita, lavoro e socialità.
Nel testo si sollecita il Governo a:
- rifinanziare e riformulare i decreti emergenziali già attivi, rendendoli più efficaci e aderenti alla nuova realtà del fenomeno;
- prevedere interventi di messa in sicurezza degli edifici con copertura totale dei costi per i cittadini, che al momento si trovano spesso soli ad affrontare spese insostenibili;
- assicurare massima trasparenza nelle attività del Commissario straordinario per l’emergenza, a garanzia della fiducia pubblica;
- attivare sostegni economici immediati per famiglie e imprese colpite dagli effetti del bradisismo, che si traducono quotidianamente in danni strutturali, evacuazioni e blocchi produttivi;
- consentire deroghe ai vincoli urbanistici per facilitare gli adeguamenti sismici e la riqualificazione degli immobili;
- potenziare in modo strutturale la Protezione Civile e la Polizia Municipale, soprattutto nei quartieri più esposti e fragili.
È una lista di richieste che non ha il sapore della polemica, ma della necessità. «Non chiediamo favori, chiediamo diritti. Chiediamo sicurezza, chiarezza, rispetto», sottolinea Manzoni con fermezza.
Il sindaco non nasconde la difficoltà del momento:
«Siamo consapevoli della gravità della situazione, forse la più drammatica di sempre per la nostra città. Ma Pozzuoli ha una storia di dignità e resilienza. Pozzuoli vuole vivere, e vuole farlo in sicurezza».
La scelta di un documento unitario, sottoscritto da tutto il Consiglio, rappresenta un segnale politico e civile di altissimo profilo, raro in un’epoca segnata spesso da divisioni e conflitti. È la politica locale che ascolta le strade, i comitati, i cittadini, e si fa carico della loro voce.
Il sindaco chiude il suo intervento con un appello accorato ma lucido, rivolto direttamente a Roma:
«Servono azioni concrete e rapide. Pozzuoli è una città viva, laboriosa, fatta di donne e uomini che meritano rispetto e futuro. Ci aspettiamo che il Governo continui a lavorare con la stessa determinazione e unità che oggi ha dimostrato il nostro Consiglio comunale».
In mezzo al tremore della terra, Pozzuoli non si inginocchia. Alza la voce, chiede aiuto, e lo fa con la forza serena di chi sa cosa significhi lottare per restare. Una città che non fugge, ma resiste.