La Campagna per la promozione di due leggi d’iniziativa popolare per la riforma della finanza locale e per la socializzazione della Cassa depositi e prestitiè partita in tutta Italia, come si sa, all’inizio dello scorso febbraio e andrà avanti fino a metà luglio 2023. La campagna dovrà raccogliere 50.000 firme. C’è però un grave impedimento alla partecipazione democratica delle cittadine e dei cittadini che rischia di far naufragare l’iniziativa e che va denunciata con forza.
“Ci riferiamo, ha sottolineato il Coordinatore della Campagna per la Riviera Domiziana, Gianni Pagliaro dell’AMBC, al fatto che la piattaforma per la firma digitale, approntata dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri a metà novembre 2022, è ancora inattiva perché in fase di test, senza che, a precisa richiesta, il Dipartimento abbia fornito alcuna scadenza sulla durata della stessa. Il nostro Paese, come si sa, è già in gravissimo ritardo su questo tema: nel 2014 l’Unione Europea ha approvato il Regolamento eIDAS (electronic Identification Authentication and Signature), che equipara le firme digitali a quelle cartacee per referendum e iniziative popolari, e nel novembre 2019 il nostro Paese è stato condannato dal Comitato Diritti Umani dell’Onu, con l’ingiunzione ad approvare una legge in merito entro 180 giorni.
“Solo lo scorso anno, è stato finalmente approvato il DPCM 9 settembre 2022 e, nel novembre 2022, è stata approntata la piattaforma https://www.firmereferendum.gov.it/referendum/open. La possibilità di ricorrere a piattaforme private accreditate dal Ministero, ha continuato Gianni Pagliaro, si scontra con i costi delle stesse (circa 1,50 euro a firma, per complessivi, nel nostro caso, 150.000 euro) che pregiudicano la possibilità per chi, pur ponendosi come cittadinanza attiva, non ha a disposizione ingenti risorse proprie.
“Per questo, ci appelliamo a tutti i parlamentari eletti nella nostra provincia, affinché- all’interno delle loro funzioni istituzionali e del loro ruolo politico– si attivino per far sì che la piattaforma per la firma digitale venga resa operativa nel più breve tempo possibile, consentendo di usufruire di un diritto garantito dalla Costituzione (art. 71).
“A livello nazionale, anche con l’accordo dell’Associazione Luca Coscioni è finalmente emersa la necessità di una iniziativa pubblica, che ci sarà Martedì 7 marzo alle ore 16 con un presidio a piazza Santi Apostoli a Roma per spingere il governo Meloni a rendere operativa la piattaforma pubblica e gratuita per la firma digitale dei referendum e delle iniziative popolari.
“Voglio dar conto infine, ha concluso Gianni Pagliaro, che nei giorni scorsi alcuni nostri rappresentanti hanno incontrato il Comitato Economico (tre deputati e due senatori) del M5Stelle per presentare la nostra campagna e chiedere il sostegno alla stessa del M5Stelle. Discussione molto approfondita, durante la quale i parlamentari M5Stelle hanno espresso notevole apprezzamento sulle nostre due proposte di legge, riservandosi di farci sapere la loro formale posizione”.