Sant’Anastasia, commemorazione delle Foibe al Santuario Madonna dell’Arco

Sant’Anastasia – La “Giornata del ricordo” di una pagina di storia, le vittime delle foibe, è stata commemorata con una Santa Messa tenutasi presso il santuario di Madonna dell’Arco, per iniziativa dell’Amministrazione Comunale, con particolare interessamento del consigliere Alfonso Di Fraia.

Dopo l’8 settembre del 1943 i territori istriani, giuliani e dalmati, vennero occupati dai partigiani di Tito. Non fu però una semplice occupazione di territori, fu una lotta etnica e molti italiani prelevati dalle loro case o dalle campagne furono gettati nelle foibe, grotte a strapiombo che divennero fosse comuni per esecuzioni collettive: gli italiani prigionieri venivano legati a coppie sull’orlo della foiba e uccisi. “Come ogni anno, abbiamo commemorato le 20000 vittime italiane delle Foibe di Tito. Italiani, uomini, donne e bambini, massacrati e trucidati in fosse comuni dai partigiani jugoslavi per la conquista di Friuli, Istria e Dalmazia. Mi piacerebbe che nei libri di scuola si dedicassero più pagine di Storia Italiana agli eccidi delle Foibe, che in Italia non esistessero morti di serie A e morti di serie B. Se si parlasse più spesso della storia della nostra Patria, del nostro essere Italiani e di tutti coloro che hanno pagato anche con la propria vita il credo del nostro tricolore, se fossimo più patriottici, più credenti della nostra bandiera, allora sarei più soddisfatto. Non mi sono mai spiegato – afferma Alfonso Di Fraia – come mai la storia che dovrebbe ricordare ed insegnare delle foibe poco ne parla. In Santuario abbiamo ricordato le vittime delle Foibe, insieme alla cittadinanza ed alle scuole che ringrazio per la loro presenza. È un dovere per le Istituzioni e per i cittadini commemorarle. L’eccidio delle Foibe per anni è stato nascosto e dimenticato, ed è compito morale di ognuno di noi ricordare le vittime, è una questione di cultura, di rispetto dell’uomo. Un ringraziamento a tutti , ma soprattutto al Priore padre Alessio Romano, che come ogni anno ci apre le “porte di casa” e di accompagna in questo ricordo”.

 

“Le morti non hanno colore politico, vanno rispettate come va rispettata ogni vita umana. Teniamo a ricordare anche questa giornata, quale simbolo di un periodo storico italiano che non può essere dimenticato – dice il sindaco Lello Abete – e ciascuno di noi può elevare il suo pensiero ai connazionali perduti ed impegnarsi affinché questi orrori non si ripetano più”.

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