Tommaso De Vivo, l’artista atellano che dipinse Dante

Orta di Atella –  Tommaso De Vivo, è stato sicuramente l’ artista che meglio ha rappresentato la pittura figurativa del XIX secolo, in Italia, soprattutto in Campania ed in Lazio.  Il pittore, nato ad Orta di Atella nel 1790 (c.a.), si formò all’ Accademia di Belle Arti di Napoli, dove, in seguito, insegnò fino al 1861. Trasferitosi a Roma  intorno al 1829, ebbe come maestro Vincenzo Camuccini ( 1771-1884), artista molto conosciuto nel panorama della pittura italiana dell’ Ottocento. 

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Nella Capitale visse per circa trent’anni, nonostante le note vicende del 1848,  ma non si distaccò mai dalla sua terra d’ origine, ritornando spesso a Napoli, seppure per brevi periodi. Qui, su commissione di Ferdinando II, dipinse un’ “Immacolata Concezione”, per la chiesa di Pizzofalcone, oggi andata perduta e per i suoi meriti artistici, gli fu conferito il prestigioso incarico di  ispettore generale di tutte le Quadrerie Reali. 

Dopo l’ Unità d’ Italia, a cui dedicò un importante dipinto, Tommaso De Vivo, realizzò tra il 1863 e il 1865, tre spettacolari tele raffiguranti le tre cantiche della Divina Commedia, l’ Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. 

Le opere,  realizzate per il re d’Italia Vittorio Emanuele II, furono originariamente destinate al Palazzo Reale, alla Biblioteca Nazionale di Napoli  e  alla Reggia di Caserta. In occasione del settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, Napoli ha voluto ricordare le tre Cantiche della Divina Commedia, esponendo insieme  le tre tele, nelle Sale del Palazzo Reale.

 Nell’ Inferno,  il pittore raffigura il  IV canto, (vv 85-90), Dante e Virgilio che incontrano Omero, Orazio, Ovidio e Lucano, i più grandi poeti dell’ antichità. Nel dipinto del Purgatorio, invece, è rappresentata  la scena del XXIX canto, in cui al Poeta appare Beatrice, annunciata dal carro a due ruote, simbolo del trionfo della Chiesa Cristiana. 

Nella rappresentazione del Paradiso, l’ artista dipinge San Pietro insieme a Santi Giovanni Giacomo, con Dante inginocchiato verso di loro. Dietro di lui, in piedi, la bella Beatrice ed accanto ai tre Santi, in basso a destra, Adamo. 

Tommaso De Vivo morì a Napoli il 7 ottobre del 1884. Tra la svariata serie di dipinti ( che sarebbe impossibile descrivere in un unico articolo), realizzati nella sua lunga carriera di pittore, vanno ricordate anche opere di soggetto  celebrativo ed allegorico, come “l’Allegoria della Forza e della Timidezza, con Marte e Venere”, appartenuti alla  collezione di Casa Savoia e “ l’ Italia e i suoi Geni”, oggi nel Palazzo del Senato della Repubblica a Roma.