Vietri sul Mare – Mercoledì 13 dicembre alle ore 18:30, presso la Sala Consiliare di Vietri sul Mare, ci sarà il terzo incontro previsto nel calendario della 6^ Edizione “DiVini Libri Chiacchierata con l’Autore”. Ospite sarà il giornalista, regista e scrittore Vito Bruschini, che presenterà la sua ultima opera letteraria, dal titolo “Un tempo per amare un tempo per morire”, scritto a 4 mani con Emanuele Balbo, edito da Bertone Editore.
Vito Bruschini è autore di numerosi libri, tra i tanti ricordiamo: Vallanzasca, Newton Compton Editori, 2011 (romanzo), La strage. Il romanzo di piazza Fontana, Newton Compton Editori, 2012 (romanzo), La verità sul caso Orlandi, Newton Compton Editori, 2016 (romanzo). Abbiamo avuto il piacere di incontrare, a Roma,Vito Bruschini e fargli alcune domande sul suo ultimo lavoro letterario:
D. Vito il tuo nuovo libro fa già parlare di sé positivamente. Spiegaci un po’ qual’e’ la morale e l’obiettivo del tuo nuovo lavoro letterario?
R. Il romanzo è destinato in modo particolare ai ragazzi, a tutti quei giovani che in questi difficilissimi anni trovano difficoltà a farsi strada nella loro vita e le proposte che si offrono loro sono quelle di lavori deprimenti e per di più compensati con salari da fame. Devono superare mille ostacoli a prima vista insormontabili e spesso si lasciano andare a un’esistenza senza speranza. Ecco questo romanzo racconta la vera storia di un ragazzo, Emanuele Balbo, che insieme a me firma l’opera, che con la sola forza della sua volontà è riuscito a spuntarla contro un destino impietoso. Pensate che all’età di quattro anni il padre è stato costretto a mandarlo in un collegio dove la
violenza degli educatori ha lasciato segni sul corpo, poi una volta uscito, è andato a lavorare in una falegnameria dove per un incidente sul lavoro ha perduto la mano sinistra, insomma era destinato a una vita da mendicante. Ma questo episodio è stato la svolta della sua vita. Oggi è un imprenditore di successo e ha coronato il suo sogno di aprire un istituto fisioterapico dove il direttore sanitario è lo stesso chirurgo che lo operò reimpiantandogli l’arto. Ecco, la morale del libro è proprio questa: dare fiducia ai giovani e fargli capire che tutto dipende da noi. Se Emanuele ce l’ha fatta, possono farcela anche loro.
D. Vito generalmente i tuoi libri sono delle vere “inchieste” su vicende famose del ns. Paese. Quest’ultimo si discosta dai precedenti. Come è nata quest’ultima tua narrazione?
R. Sì, è vero, questo è un romanzo che si discosta completamente da quello che ho scritto f
ino ad oggi. Comunque sono sempre legatissimo alla realtà. Io mi dico che sono uno scrittore senza fantasia perché tutto quello che racconto è assolutamente legato alla vita reale. Questa storia mi ha catturato per due ragioni. La prima è legata ai primi anni del protagonista, quando, ancora bambino, subì i maltrattamenti degli educatori. Quello che vedo, in questi giorni di guerra ciò che i bambini sono costretti a subire, non riesco ad accettarlo. Raccontarlo è stato catartico per me e spero lo sia anche per i miei lettori. Il secondo motivo è il racconto della formazione di questo ragazzo che malgrado tutto, dopo anni di violenze e di profonda abulia, riesce a riprendere in mano la sua vita e riuscire a sconfiggere il destino avverso.
D. Cosa consiglieresti ad un aspirante scrittore che di accinge a realizzare la sua opera prima?
R. A settembre sono stato ospitato a Praga dal Centro Culturale ceco per una residenza letteraria offerta ogni anno ad alcuni scrittori. Ho avuto l’emozione di abitare nella stessa casa di Kafka. Lo scopo è stato quello di terminare un romanzo che nel finale si conclude proprio in questa bellissima, ma anche molto misteriosa città. Questo libro, edito dalla Newton Compton, attualmente è in fase di editing e uscirà la prossima primavera. E’ il mio ultimo progetto, ma sto già lavorando al prossimo ambientato nel meridione d’Italia. Tornerò alle mie inchieste romanzate e questa si preannuncia una vera bomba, ribaltando una verità che in realtà è stata per anni una grande menzogna. D’altra parte noi romanzieri questo dobbiamo fare: tentare di leggere e raccontare una realtà che alla maggioranza delle persone resta nascosta nell’ombra.
Allora dopo queste belle parole di Vito Bruschini non vi resta che andare ad assistere alla presentazione del suo libro. L’evento, organizzato da Migr-Azoni ETS sarà introdotto dal giornalista Francesco Grillo, coorganizzatore della rassegna letteraria DiVini Libri insieme a Raffaele Agresti, ideatore del format, mentre il giornalista Alfonso Sarno avrà il compito di chiacchierare con l’autore.
In apertura i saluti del Sindaco di Vietri sul Mare Giovanni De Simone e del Dr. Vito Aita, produttore vinicolo dell’Azienda Agricola Aita, il quale illustrerà le caratteristiche del vino Teone aglianico Colli di Salerno IGP, “Una novità dalla piacevole complessità aromatica un rosso da tredici gradi e mezzo molto versatile negli abbinamenti”. Le letture saranno invece affidate all’attore Raffaele Sansone. Partner dell’evento: CampaCultura, RCS75, Convergenze SpA Società Benefit, L’Ora, Pro Loco Vietri sul Mare, Associazione Strutture Extra Alberghiere Vivere Vietri sul Mare, Associazione Italiana Biblioteche sez. Campania e 2RentCar.
IL LIBRO.
Siamo nei primi anni Sessanta e i collegi a quel tempo erano simili a lager, dove le suore imponevano regole umilianti, punizioni corporali e oltraggi psicologici devastanti. Il piccolo Emanuele è uno spirito libero, un sognatore e vive con affanno le limitazioni imposte dalla terribile Madre superiora. All’ennesima ingiustizia subita, una notte, sotto un diluvio torrenziale, sradica il nespolo, l’albero delle punizioni, simbolo del potere della Superiora e fugge dal collegio. Emanuele è destinato a essere uno di quei ragazzi senza futuro, senza obiettivi e sogni da inseguire. Niente sembra emozionarlo, neppure i suoi primi amori. Si adatta a fare l’operaio in un mobilificio. E qui avviene l’impensabile.
Ha un incidente sul lavoro: una sega circolare gli mozza di netto la mano sinistra. Ormai vede la sua vita come quella di un handicappato, ridotto in povertà a chiedere l’elemosina fuori dalle chiese. Ma un giovane chirurgo riesce a ricollegare l’arto al braccio. È la prima volta che in Italia viene affrontata un’operazione del genere. Come spesso accade nella vita, da una disgrazia nasce un’opportunità. Il Professore diventa per lui una sorta di Maestro Jedi che gli fornisce i primi rudimentali insegnamenti di vita. Gli parla dell’”energia sottile”, la forza che guida le emozioni, i pensieri e la creatività.
Fa balenare in Emanuele la possibilità di riprendersi quei sogni che aveva dovuto abbandonare per le avversità della sorte. Rimessi al loro posto i cocci di un’anima in frantumi ora è in grado di affrontare le numerose avventure amorose (più o meno futili) e gli eventi sociali e civili degli ultimi quarant’anni della sua e nostra storia. Fino a diventare un imprenditore di successo e a coronare il suo sogno, quello di offrire al chirurgo che gli ha salvato la vita (ora professore di fama internazionale), la direzione di un istituto di riabilitazione (che nel frattempo Emanuele è riuscito a creare con il suo duro lavoro). È una storia vera, che ha tutte le potenzialità e l’ambizione di dire ai giovani: «Ecco, vedi? Io con tutto quello che mi è successo ce l’ho fatta. Puoi farcela anche tu».