Aversa, Di Franco: “Ascoltare associazioni e famiglie per rilanciare le politiche sociali”

Aversa – «L’Amministrazione comunale a guida Alfonso Golia è pronta a rilanciare il welfare locale come motore per lo sviluppo della Città». Ad affermarlo è Alfredo di Franco, candidato al Consiglio comunale nella lista ‘La politica che serve-Golia sindaco’.

Soddisfatto «dell’importanza data nel programma di Alfonso Golia al tema dei servizi alla persona e alla comunità», di Franco evidenzia le linee guida dalle quali partire per rendere efficace un settore fondamentale come quello delle politiche sociali. «La spesa sociale non è un inutile fardello, – prosegue – ma un investimento pubblico necessario per garantire a tutti i cittadini il diritto al benessere e all’inclusione. Essenziale è sollecitare le potenzialità che la comunità cittadina possiede, per valorizzare la creatività e lo spirito di servizio che animano tante realtà associative, allo scopo di rendere trasparente e affidabile un sistema di ‘welfare partecipato’». Su cosa intenda per ‘welfare partecipato’, di Franco fa presto a dirlo. «È un concetto ripreso dal programma di Democrazia & Territorio e tuttora più che valido. La capacità progettuale di un’amministrazione passa attraverso un’analisi accurata dei bisogni e delle necessità della comunità, che non sono altro che i bisogni e le necessità della sua cellula base: la persona. Ciò comporta la necessità di un cambio di rotta, rispetto al passato, da parte dell’Ente locale, il quale deve adottare una cultura fondata sull’ascolto. Per fare ciò, è fondamentale procedere all’ascolto, al sostegno e al coordinamento delle associazioni presenti sul territorio impegnate nel terzo settore. La nuova Amministrazione comunale deve promuovere, orientare, coordinare e sostenere l’azione sociale che ha come protagonisti i cittadini, le famiglie e le associazioni, in un quadro di partecipazione e confronto volto al perseguimento di finalità in cui la persona diventa finalmente meritevole di rispetto e attenzione». Non mancano, infine, le stoccate alle passate amministrazioni che hanno usato le politiche sociali come merce di scambio. «L’insieme degli interventi e dei servizi sociali sono diritti sociali e come tali vanno riconosciuti e tutelati.

Non bisogna più intenderli come delle forme di assistenza che creano obblighi e dipendenza o come semplice beneficenza elargita con i soldi pubblici o, peggio, come un favore da concedere a discrezione del potente di turno. I servizi agli anziani, ai bambini, alle famiglie, i servizi socio-sanitari, quelli per l’integrazione delle persone con handicap, per l’accoglienza degli immigrati, per il contrasto alla povertà, per il diritto alla casa e alla sicurezza, – conclude di Franco – devono diventare centrali nel progetto di vita comune della nostra Città».

 

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