Barbato: “Per fare il sindaco occorre classe, cultura e preparazione doti che l’attuale sindaco non ha mai dimostrato di avere”

Carinaro – In una nota inviata alla nostra redazione Giuseppe Barbato risponde al primo cittadino e dichiara: “Mi ero limitato a chiedere, senza neppure nominare i protagonisti di quella vicenda, cosa il sindaco ne pensasse del vergognoso episodio di litigio, degenerato in aggressione di un amministratore ai danni di un Lsu.

Ebbene, la risposta del sindaco non poteva essere diversa dalle risposte che usano dare le “comare di cortile”, le quali, invece di rispondere sul tema, approfittano dell’occasione soltanto per insultare, con boriosa tracotanza, l’interlocutore.

E’ lo stesso comportamento che il sindaco usa nei Consigli comunali, quando, di fronte a giudizi e a critiche politiche della minoranza, comincia ad offendere e ad insultare i consiglieri di minoranza, dimenticando che essi sono rappresentanti eletti dal popolo e che perciò hanno diritto al massimo rispetto, indipendentemente dai giudizi di critica politica che essi possono esprimere.

Si dice che “l’abito non fa il monaco” e che non sono sufficienti ricercatezze nell’abbigliamento o sfoggio di qualche locuzione latina, rubacchiata nelle ricorrenti incursioni su internet, per garantirsi riconoscimenti di stima nell’esercizio delle funzioni di sindaco. Un sindaco va giudicato innanzitutto attraverso i comportamenti che egli tiene con i cittadini, a partire da coloro che, per scelta popolare, rappresentano l’altra metà del paese.

Ma per meritarsi un giudizio lusinghiero occorrono classe, cultura e preparazione, doti che l’attuale sindaco non ha mai dimostrato di avere, sia oggi che riveste la carica di primo cittadino, sia negli anni in cui era consigliere comunale, durante i quali non c’è minima orma di qualche intervento sui vari problemi del paese, limitandosi a fare la bella “bambolina da comò”. Si andasse a leggere gli atti: tutti gli stati delle politiche sociali, i piani di zona, il coordinamento istituzionale, le fasi attuativi della legge 328 del 2000, le risultanze della ex legge 295/97 che portarono alla istituzione del consiglio comunale dei ragazzi, la Giornata della Memoria, la commissione e le nuove strade della toponomastica di Carinaro, il ripristino del soggiorno climatico fisso per gli anziani, la festa della terza età, i vari aggiornamenti dei regolamenti dei contributi a persone in disagiate condizioni economiche, l’istituzione degli albi delle professioni sociali e loro disponibilità e tanto altro.

Veda bene che sono stati seguiti, attuati e che alcuni di essi portano la firma del sottoscritto, allora in qualità di vicesindaco e assessore alle Politiche sociali. Del resto, il sindaco credeva che il paese non sapesse cosa fosse accaduto e cosa pensasse di quel vergognoso episodio che aveva visto protagonista un suo assessore, che, forse eccitato dalla carica ricoperta, pensa di essere il padrone del Comune, sentendosi in diritto di pretendere privilegi inaccettabili, finanche da chi in modo encomiabile e senza sosta si prodiga per mandare avanti la barca comunale. Resta perciò inaccettabile prendere atto che il sindaco non spende una sola parola di condanna nei confronti dei prepotenti e di coloro che si sentono in diritto di pretendere percorsi privilegiati solo perché amministratori comunali. Non prendendo alcuna iniziativa in merito (ha solo miseramente risposto quasi dopo venti giorni dall’accaduto) e non rendendosi conto del ruolo che sta svolgendo.

Non ha nemmeno pensato che, così facendo, potrebbe dar man forte alle persone dagli istinti violenti e che le nuove generazioni, i giovani, che ci guardano attentamente, potrebbero simulare tali atti. Questo era il dovere di un sindaco di fronte ad un atto di tracotanza e di violenza, quand’anche posto in essere da chi è funzionale alla causa di mantenere ben salda la regina sul trono. Minimizzare l’accaduto, anzi meravigliarsi addirittura di dover dare conto anche di questi episodi che succedono nella casa comunale, soprattutto quando sono episodi di vergognosa violenza fisica, di cui si è reso protagonista chi è stato da lei scelto per rappresentare il popolo di Carinaro, dà il segno dello stile, della classe e della statura del sindaco di Carinaro.

Il sottoscritto Giuseppe Barbato è conosciuto, da quando era semplice cittadino, come persona disponibile e dedita al paese. Poi, da quando ho ricoperto e ricopro le varie cariche pubbliche ho sempre rispettato le persone, e viceversa, e di conseguenza ora provo un pietoso rispetto anche per chi, come lei, gli offre gratuitamente degli insulti (del resto, signori si nasce…). Anzi, a Lei, signora, consiglio di godersi questi altri pochi mesi da prima attrice, poi vedrà che ritornerà nell’oblio e nel dimenticatoio più assoluto.” Conclude così Barbato.

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