Carceri, detenuto tenta il suicidio a Brindisi: salvato dalla Polizia Penitenziaria

Primo Piano – A darne notizia la Segreteria Generale O.S.A.P.P. per voce di “ Pasquale Montesano segretario Generale Aggiunto “ Dopo gli eventi  dei giorni scorsi che hanno caratterizzato il dramma del sistema  penitenziario per gli effetti COVID 19  a Foggia ,Taranto e Bari   come in tutta la Puglia  , la  notte scorsa  intorno alle 00.10  detenuto brindisino di anni 50  in carcere  per reati vari , e stato salvato dalla Polizia Penitenziaria  nel tentativo di autolesionismo posto in essere allo scopo di togliersi la vita  mediante impiccagione .

il poliziotto addetto alla vigilanza della sezione, durante un giro di controllo notava  il detenuto  chiuso nel bagno della stanza di pernottamento e  in maniera insolita copriva le grate della finestra , resosi conto nell’immediatezza del tentativo di suicidio non ha esitato un solo istante unitamente ad altro personale  allertato ad entrare nella stanza forzare la porta del bagno ed agire allo scopo di evitare il concretizzarsi dell’atto estremo messo in atto dal detenuto salvato in extremis anche con l’intervento degli operatori sanitari.

“Continua  Montesano” non più rinviabili urgenti e indifferibili  interventi   di governo e di Amministrazione  pena maggiori e più  gravi conseguenze , Polizia Penitenziaria nonostante la grave sofferenza lavorativa e la gravissima carenza degli organici continua a porre la propria costante opera alla salvaguardia della vita umana .

Il sistema penitenziario   pugliese ultimamente sta attraversando il periodo più buio degli ultimi anni  , principalmente per gli effetti del COVID 19  , riguardo alle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria , al momento la regione più affollata è la Puglia, con un tasso del 161%, seguita dalla Lombardia con il 137%. Se poi si guarda ai singoli istituti, a Taranto come a Foggia, e non solo ,  è stata raggiunta o superata la soglia del 200%, numeri non molto diversi da quelli che si registravano ai tempi della condanna della CEDU (L’Italia viene condannata l’8 gennaio 2013 dalla Corte di Strasburgo per le condizioni disumane dei detenuti per sovraffollamento). 

“Conclude Montesano” il nostro plauso continua ad andare agli uomini e donne della  Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture territoriali , in particolare a Brindisi   nella circostanza , i quali con dedizione professionalità ed accortezza evitano , nonostante il gravissimo stato , maggiori e più gravi conseguenze non senza difficoltà, continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari.

Ora più che mai interventi e correttivi urgenti dal ministro all’amministrazione Centrale ma principalmente dalla politica.

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