Carceri, Foggia: tentativo di evasione troncata dal coraggioso intervento di un poliziotto rimasto gravemente ferito

Primo Piano – A darne notizia e l’O.S.A.P.P.,” organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria, per voce del Seg.Gen.Aggiunto Pasquale Montesano “  in data odierna un un detenuto con problemi psichiatrici, durante l’ora d’aria ha scavalcato il muro  dei passeggi del reparto reclusione per atterrare nell’intercinta,  dove ha incontrato un poliziotto che coraggiosamente lo ha bloccato , nel corso dell’intervento il collega nell’intento di bloccare il detenuto ha subito frattura  ad una costola con una prognosi di gg 30 , il tutto e rientrato nella normalità anche a seguito dell’intervento del personale disponibile allertato dall’addetto ai passeggi detenuti. Al Collega la nostra solidarietà e augurio di pronta guarigione.

Dopo i fatti di lecce brindisi e Taranto dove sono state registrate aggressioni in danno alla Polizia Penitenziaria ed eventi critici, quello di Foggia si registra per la violenza gratuita che subiscono gli uomini e donne in divisa di elevata drammaticità ed evidenzia ancora una volta il totale fallimento del superamento Ospedali Psichiatrici Giudiziari e la totale disorganizzazione nella gestione di tali soggetti.

“Aggiunge  Montesano”  la gravissima situazione in cui versano le carceri pugliesi , non ultima quella di Foggia  il cui sovraffollamento ha superato di gran lunga la soglia di guardia e una grave e sistematica violazione dei diritti umani, un totale spregio delle più elementari regole di un paese civile, che l’attuale Governo sta perseguendo in nome di una ricerca del consenso popolare, invocando la via più semplice e più popolare del carcere sempre e comunque nella totale drammaticità  lavorativa degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria , l’effettiva  presenza nella struttura di  detenuti  su una capienza ottimale e la polizia Penitenziaria e in carenza di non meno di 80 unita necessarie per rendere almeno  tollerabile carichi di lavoro e non solo.

  “ Continua il dirigente sindacale “Come oramai ben noto, purtroppo, non trascorre pressoché giorno che gli istituti penitenziari della Puglia  non siano triste teatro di eventi critici quali aggressioni, risse e semi-rivolte tali, non solo, da rendere vano qualsiasi tentativo di rendere effettiva la funzionalità istituzionale del carcere, ma anche facendo diventare del tutto precarie e a grave rischio le condizioni di servizio e l’incolumità personale dei locali addetti di Polizia Penitenziaria nonché, per la totale assenza dei prescritti requisiti, la sicurezza interna delle strutture.

Le ragioni di tali condizioni sono molteplici e annose e risiedono in primo luogo nella particolare tipologia della popolazione detenuta , oltre ai soggetti con problemi psichiatrici ,allocata nelle strutture Pugliesi , in particolare a Foggia  , composta da soggetti appartenenti alle varie “famiglie” associate ad una criminalità organizzata particolarmente attiva e cruenta nella regione Puglia e sul territorio , consociate o discordi tra loro, per una convivenza spesso impossibile all’interno della stessa struttura penitenziaria e comunque di tale virulenza nei comportamenti da assumere addirittura il controllo delle sezioni detentive o dell’intero carcere fino ad arrivare ad assumere  comportamenti di sofferenza al regime penitenziario 

“Evidenzia Montesano” la gogna mediatica cui e stata sottoposta la Polizia Penitenziaria , le attività dei garanti detenuti  che sembrano diventati gli eroi e salvatori delle patrie galere che proprio per alcune attività non esplicitamente annesse al loro mandato istituzionale stanno determinando un clima ostile e facilmente strumentalizzabile dalla criminalità organizzata  mettendo a durissima prova il già sensibile e traballante sistema penitenziario e i gravi disagi operativi della Polizia Penitenziaria .

“Conclude il dirigente sindacale “ci aspettiamo dalla politica e di da tutte le articolazioni di governo immediati e non più rinviabili riforme in linea al ruolo e i compiti della Polizia Penitenziaria , alla Ministra Cartabia al capo DAP Petralia chiediamo soluzioni immediate che possono alleviare gli eccessivi carichi di lavoro attraverso una maggiore organizzazione e soluzioni che da tempo infinito sono state denunciate dall’OSAPP e che oggi risultano sempre più gravi e prive di risolutivi interventi.

Alle passerelle ferragostane di politici e non solo, diciamo no, fate fatti e non chiacchiere

e pur vero che le esigenze sono drammatiche su tutto il territorio nazionale ma la puglia può essere considerata quella più ad elevato rischio per gli uomini e donne della Polizia Penitenziaria ai quali va il nostro plauso , e non solo , i quali con dedizione professionalità e sacrificio continuano giornalmente ad operare con  accortezza , continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari .

 

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