Carinaro, la presidente del consiglio: “Nessun bavaglio,il diritto di parola a tutti i consiglieri”

Carinaro – La presidente del consiglio  Elisabetta Mauriello in una nota inviata alla nostra redazione dichiara:” Il  30/11/2020 si sono svolti i lavori del consiglio comunale di Carinaro in via telematica.

Grande polemica è stata sollevata dall’opposizione (minoranza e consigliere indipendente) che ritiene lo strumento non adatto, “bavaglio della democrazia”. Premesso che ad oggi sono numerosissimi i consigli svoltisi in questa modalità, è addirittura la legge che consente i lavori da remoto, anche quando il regolamento non disciplina questa procedura.

Facciamo un po’ di chiarezza normativa e a seguito si illustreranno i motivi per cui è stata scelta la via telematica; il D.P.C.M. del 18/10/2020 all’art. 1, lett. d), punto 5, stabilisce che “nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza salvo la sussistenza di motivate ragioni”, confermato poi dal successivo D.P.C.M. del 24/10/2020.

È intervenuta successivamente una circolare del Ministero dell’Interno  che rinnova per le convocazioni di Consiglio o Giunta i dettami del D.L.  17/03/2020 (decreto Cura Italia), art.73 recitante “Al fine di contrastare e contenere la diffusione del virus COVID-19 e fino alla data di cessazione dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020, i consigli dei comuni, delle province e delle città metropolitane e le giunte comunali, che non abbiano regolamentato modalità di svolgimento delle sedute in videoconferenza, possono riunirsi secondo tali modalità, nel rispetto di criteri di trasparenza e tracciabilità previamente fissati dal presidente del consiglio, ove previsto, o dal sindaco, purché siano individuati sistemi che consentano di identificare con certezza i partecipanti, sia assicurata la regolarità dello svolgimento delle sedute e vengano garantiti lo svolgimento delle funzioni di cui all’articolo 97 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché adeguata pubblicità delle sedute, ove previsto, secondo le modalità individuate da ciascun ente.”

In sostanza, con ulteriore nota  di chiarimento del ministero dell’Interno, che recita È demandata, quindi, alle singole amministrazioni, sulla base anche di valutazioni correlate alla situazione del proprio territorio rispetto al rischio specifico, la facoltà di prevedere le riunioni in videoconferenza”, spetta al Presidente del Consiglio, sentiti i pareri, di stabilire la modalità di svolgimento dei lavori del consiglio.

Preso atto che:

il 24/11/2020 , data di convocazione del consiglio comunale per il giorno 30/11, la Campania si trovava in zona rossa;

lo stesso giorno il numero dei contagi era di 186 persone;

non ci sono microfoni sufficienti all’interno della sala consiliare da garantire l’uso esclusivo a ciascun consigliere;

i banchi della sala non garantiscono l’effettiva distanza di almeno un metro fra i consiglieri;

la sala, sebbene di grandi dimensioni, non consente un ricambio d’aria con l’esterno;

per i motivi di cui sopra elencati e per anteporre la tutela del diritto alla salute di tutti i partecipanti al consiglio comunale (dipendenti e consiglieri), si ritiene più opportuno la riunione del Consiglio da remoto.

È assolutamente garantito il diritto di parola a tutti i consiglieri che ne chiedono di intervenire nella discussione secondo i tempi previsti dal regolamento del consiglio, sforando anche i limiti da esso indicati, tenuto conto  il tempo limitato a disposizione per la fruizione del servizio.

Si ribadisce inoltre che la possibilità di collegarsi in via telematica verrà utilizzata esclusivamente durante il periodo di emergenza e tenuti conto dei parametri come la curva epidemica, ecc.

Pertanto si invita i consiglieri di mostrare il massimo della collaborazione affinchè ci possa essere una corretta esecuzione dei lavori e rispettando i diritti di ciascuno degli intervenienti.”

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