Concorso di polizia penitenziaria 300+100, giovani in protesta a Roma (VIDEO)

Primo piano – Desiderare e “restare” nel desiderio, quando questo comporta un’attesa, non serve solo per raggiungere lo scopo, ma per formarti nel tempo. È un esperienza per la vita.

Desiderare di realizzarti per tutta la vita, dedicare il tuo tempo per coltivare il “desiderio” di indossare una divisa, rimandare la soddisfazione, sicuramente aiuta ad acquisire la capacità di serbare il senso di appagamento una volta che lo si realizza. Ma quando si realizza? È la domanda che si pongono circa 15.000 ragazzi e ragazze di tutt’Italia partecipanti al concorso allievi agenti di polizia penitenziaria 300+100 bandito nel 2015. Un concorso “farsa”, cosi definito da tanti illustri “benpensanti”, con circa 90 denunciati che, durante le fasi concorsuali, furono trovati in possesso di “aiutini” illegali, di radiotrasmittenti, auricolari e bracciali contenenti risposte alle domande dei test culturali.

Concorso sospeso in attesa delle indagini della Magistratura e tanta rabbia dei giovani “onesti”: “Vogliamo delle risposte, noi abbiamo studiato non abbiamo barato, vogliamo tutelare i nostri diritti” diranno al ministro della Giustizia Andrea Orlando, durante un incontro informale. Risposta che non tarda ad arrivare, infatti lo scorso 7 aprile 2017, è stato bandito un concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di complessivi 540 allievi agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria del ruolo maschile e femminile. Intanto gli “Onesti” attendono giustizia per i loro sacrifici e speranza in uno sblocco del concorso che hanno rimarcato nella manifestazione che si è svolta lo scorso   27 aprile a Roma Piazza Montecitorio.

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