La puzza senza fine: Carinaro, Gricignano e Teverola in corteo contro Eco transider

Gricignano – La crociata per liberare il santo sepolcro della vita. Siamo fuori tema? No, perchè la protesta dei cittadini di Gricignano, Carinaro e Teverola contro Eco transider ha praticamente assunto sembianze spirituali per tutti coloro i quali ogni giorno si ritrovano una puzza nauseabonda dentro casa, al punto tale da dover chiudere le finestre anche quando fuori si toccano i 40 gradi.

L’appello del comitato “No puzza” e delle amministrazioni comunali dei tre paesi coinvolti, è stato recepito dalle centinaia di persone che non si sono tirate indietro nel pomeriggio di martedì e, armate di voglia di protestare, hanno raggiunto a piedi la zona Asi, dove si doveva tenere la notte bianca. Il sit-in è, invece, terminato prima, intorno alle 24. La scelta, stando alle voci che girano, sarebbe legata all’attesissima risposta del Tar, prevista per giovedì 24 settembre. Qualora l’esito dovesse essere negativo, la protesta si prolungherà per diverso tempo ancora.

Stando a quanto affermano alcuni “attivisti”, sarebbe stato “spruzzato” del profumo sui cumuli di immondizia presenti a ridosso del cancello di entrata, causando, di fatto, un aumento di intensità della puzza. Durante la protesta, una bambina è intervenuta leggendo una lettera, nella quale si accusava l’azienda di causare la morte della salute.

Il corteo è stato organizzato dopo la decisione del Tar della Campania, il quale ha formalmente annullato l’ordinanza di interruzione del trattamento dei rifiuti emessa dal Sindaco di Gricignano di Aversa, Andrea Moretti. Il primo cittadino gricignanese ha intrapreso questa strada dopo aver appreso l’esito di uno studio condotto dall’Università degli Studi di Napoli, stando al quale le sostanze presenti nell’aria potrebbero avere risvolti negativi sulle cellule del corpo umano. Al corteo, oltre a Moretti, erano presenti, in prima linea, autorità amministrative, i sindaci Dario Di Matteo (Teverola) e Annamaria Dell’Aprovitola (Carinaro), in compagnia delle rispettive componenti comunali, e i parroci Don Evaristo Rutino e Don Antonio Lucariello.

Francesco Paolo Barbato, componente del Comitato “No puzza”, non nasconde il suo malcontento per la fine anticipata della contestazione all’azienda Eco transider: “Mio malgrado – si legge in un post pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook – abbiamo dovuto sospendere il presidio di fronte la fabbrica. Le 5-6 persone rimaste oltre la mezzanotte, erano troppo poche per rischiare la pelle su una strada provinciale, senza un pattugliamento fisso delle forze dell’ordine. Un particolare degno di nota erano le tre auto della polizia schierate fuori un’azienda vuota e solo un’auto della finanza dove eravamo noi, che poi ha dovuto anche smontare. Altro particolare sono le leggi italiane: ci vengono a ribadire che se fermiamo una navetta e ne denunciamo un illecito, tipo la perdita di percolato, facciamo un’interruzione di pubblico servizio, invece per le aziende che ci appestano non c’è ‘un’interruzione di pubblica salute’; bisogna provare il nesso di causalità. Anche quando 5000-6000 persone denunciano pubblicamente una palese violazione di un diritto costituzionalmente garantito, ma – conclude – soprattutto un diritto umano imprescindibile”.

Don Antonio Lucariello, prete carinarese simbolo della lotta contro la puzza, ha preannunciato l’iter che potrebbe essere seguito dopo la decisione del tar: “Se la magistratura darà parere contrario, cioè dirà che quest’azienda, che per me è un mostro di morte, dovrà restare aperta, la protesta andrà avanti. Noi bloccheremo le strade e i camion non li faremo scaricare”.

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