Lecce – “Gravissime condizioni per la Polizia Penitenziaria della Regione Puglia , presso la C.C.Lecce stamani un operazione della Polizia Penitenziaria al rep C2 4 sezione sono stati rinvenuti 7 coltelli di tipo rudimentale , tale sezione a regime di sorveglianza dinamica e stata al momento riportata a regime ordinario per motivi di ordine e sicurezza , la sezione in questione , peraltro già teatro di eventi critici nei confronti dei poliziotti penitenziari , rimarca la totale negatività del regime aperto voluto per scellerate scelte politiche” . A darne notizia Pasquale Montesano Segretario Generale Aggiunto OSAPP.
“Una situazione ormai drammatica e apparentemente senza via d’uscita e ciò che contraddistingue le condizioni , l’organizzazione e la vivibilità lavorative del personale di Polizia Penitenziaria negli istituti penitenziari dell’intero territorio nazionale e , in particolare , della regione Puglia.
A fronte di un sovraffollamento delle infrastrutture penitenziarie che, solo numericamente attenuato rispetto ai decorsi anni è comunque di ardua sopportazione in ragione delle gravissime carenze, oltre che degli immobili ormai vetusti, relative agli organici soprattutto del Personale addetto in servizio nei reparti detentivi alle traduzioni dei detenuti, ai mezzi, e ai fondi per i servizi delle traduzioni, oltre che in conseguenza rispetto alla impossibilità di fruire dei minimi diritti lavorativi quali ed anche quelli relativi alla fruizioni dei riposi e dei congedi.”
Continua Montesano: ” Tali condizioni, mai così rilevanti e gravi, benché generali e diffuse, assumono tinte ancora più fosche in regioni quali la Puglia in cui, alla pressoché completa assenza di prospettive e di risultati nell’Amministrazione penitenziaria si uniscono i rischi per la sicurezza interna ed esterna agli istituti connessi alla particolare tipologia della popolazione detenuta.
In tale prospettiva, stante anche l’assoluto “stallo” dal punto di vista politico e soprattutto amministrativo, nelle scelte essenziali e per la stessa sopravvivenza istituzionale del Corpo e dell’intera Istituzione, la Polizia Penitenziaria ha l’impellente esigenza dirompere il muro del pressapochismo e del silenzio che, rendendone vana l’azione quotidiana, ne opprime e svaluta la professionalità ed il ruolo di salvaguardia della legalità all’interno degli istituti penitenziari in favore della sicurezza della Collettività nazionale che nella regione Puglia , anche dopo i recenti episodi di criticità” da foggia a taranto a lecce e di tutta la puglia ” ha raggiunto soglie di non tollerabilità .
Conclude Montesano:”Questi i motivi del dissenso e per far arrivare forte il segnale e la rabbia dei poliziotti Penitenziari della Regione Puglia al Presidente del consiglio dei ministri Renzi al ministro Orlando e tutti gli organi politici e dell’amministrazione penitenziaria .
“A riguardo – conclude Montesano – visto “l’andazzo” dell’attuale amministrazione penitenziaria rivolta a garantire le migliori condizioni per i detenuti e assai meno indirizzata a migliorare la sicurezza delle carceri italiane e condizioni di servizio ottimali per il personale di Polizia Penitenziaria è assai probabile che del tentativo di evasione a Foggia e gli esiti dell’operazione odierna a Lecce ben poco interesse desti nelle autorità amministrative e politiche competenti se non per l’individuazione di quelle responsabilità che sicuramente andranno a ricadere nel personale e non in chi sta conducendo e condotto allo sfascio il sistema penitenziario italiano .”