LIBRI D’AUTORE Libri da leggere Quindici secondi per volta Amore e morte al Palace Hotel di Camillo Bignotti

Camillo Bignotti è nato a Varese nel 1981, dopo gli studi classici si laurea in ingegneria civile, e di questo titolo accademico ne fa una professione, occupandosi di edilizia, sia in ambito privato che pubblico.
Si da ragazzo ha coltivato la passione per la lettura e la ricerca storica, sopratutto quella locale, e in special modo alle tradizioni popolari del territorio dove vive.
A testimoniarlo sono le sue molteplici pubblicazioni, il suo primo libro risale al 2010 con il saggio storico “Bedero – Il balcone della Valcuvia”, dopo una pausa di 5 anni, nel 2016, pubblica “L’eroico romanzo di Bedero Valcuvia”, poi è un crescendo di pubblicazioni, “Il canto del ghiaccio” 2017, “Rosso sangue”, 2018, “Endometriosi” – Racconto breve, 2019, e “Quindici secondi per volta”, 2021.


Questa sua ultima opera è per me la sua maturazione letteraria, è un libro che ti prende già dalle sue prime pagine, con una ricerca di fatti e testimonianze raccolte da persone a lui vicine, come Santina, la nonna della moglie, Emma e Giampiero i suoi nonni, e dai racconti di anziani che hanno vissuto quel periodo brutto della propria esistenza. Personaggi che ritroviamo nel romanzo “Quindici secondi per volta”.
Leggendo le pagine del libro ti ritrovi catapultato nella seconda guerra mondiale, in una Varese bombardata due volte, prima dagli inglesi, il 1° aprile del 1944, e poi
dagli americani, il 30 Aprile 1944, obiettivo la fabbrica di caccia Aemacchi, situata a pochi metri dal Palace Grand Hotel, trasformato per necessità in ospedale militare,
nel mezzo le vite sconvolte di Carlo, tornato zoppo dalla Grande Guerra, di Giuseppe, Ottaviano e don Paolino, i primi due infermieri dell’ospedale e il terzo cappellano, che si ritrovano a soccorrere, dopo il primo bombardamento, Ettore. E poi Rebecca e la piccola Santina, che trovano Ettore fuori casa, e cercano disperatamente il loro aiuto.
Carlo osannato dalla gente come eroe, al suo ritorno dalla prima guerra mondiale, fu ben presto dimenticato, gli fu dato un posto al comune, lo rifiutò dopo poco per motivi di salute, la sua vita emotiva e economica stava precipitando, e lo scoppio della seconda guerra mondiale gli diede la botta finale, convinto di essere obliato definitivamente, fino al giorno che fu richiamato alle armi, non come combattente, ma nell’U.N.P.A., Unione Nazionale Protezione Antiaerea. Ritornò a nascere, sentendosi nuovamente utile alla società.
Proprio la sua appartenenza all’U.N.P.A gli fece conoscere Rebecca, durante un sopralluogo di un rifugio antiaereo ricavato sotto casa di lei, se ne innamorò subito, nonostante venti anni di differenza.
Ma Rebecca si era invaghita di Giuseppe, di quel ciuffo di capelli ribelli, che non voleva stare al suo posto, come il suo carattere rivoluzionario, contro i soprusi che la vita gli poneva d’avanti.
Giuseppe per raggiungere i suoi scopi la inganna, chiedendogli di portare per motivi di incolumità i suoi nipoti, Santina e Alberto, in un piccolo paese al confine della Svizzera.
Sono giorni che si susseguono veloci, nonostante la quotidianità di un’umanità pugnalata e delusa ma non sconfitta, che antepone la propria resilienza pur di sfuggire alla drammaticità di una guerra che ha portato solo morte e distruzione.

Questo e altro troviamo nel libro “Quindici secondi per volta – Amore e morte al Palace Hotel” di Camillo Bignotti, è un romanzo che fa riflettere, ti lascia con la consapevolezza che tutte le guerre sono sbagliate, che qualsiasi sia il vincitore o il vinto, lascia solo devastazione e morte, e che la ricostruzione materiale, ma soprattutto morale e solo l’inizio di nuove vite.
Davvero bello, vale la pena leggerlo.

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