Davide Cifalà è cresciuto in quartiere difficile di Catania, che si chiama librino, ha avuto una adolescenza problematica, complice anche suo fratello maggiore, che ha disaggi mentali, il quale si è preso tutto l’amore dei genitori, lasciando a Davide solo le briciole.
Solo l’amore incondizionato dei nonni ha consentito a Davide di andare avanti, ma alla loro morte ha perso la sua bussola, l’unica ancora di salvezza, in una vita difficile, tanto da portarlo all’età di 14 anni a un passo dalla morte, imboccando un vicolo ceco, quale l’anoressia.
Per salvare se stesso e le persone a lui care, a diciannove anni Davide fissa come suo obiettivo quello di diventare campione di karate, canalizzando così tutta la sua rabbia sul tatami, diventando un emblema per il suo quartiere Librino.
Nonostante la sua forte determinazione a vincere, per riscattare se stesso e il suo quartiere, cadde, perchè se non si costruiscono fondamenta forti al primo vento il castello si sgretola, è così è successo a Davide risucchiato nuovamente nel vortice della depressione.
Solo l’amore incondizionato per la sua cara mamma lo fa andare avanti, capisce che comunque vada la vita va vissuta, che non importa di aver toccato il fondo del barile, c’è sempre tempo per reinventare la propria esistenza.
Questo e altro si trova nel libro “Ritornai a volare” di Davide Cifalà.
E’ un libro biografico, parla della sua turbolenta vita sin da bambino, sempre alla ricerca dell’amore che non trova, ne nella sua famiglia, ne tanto meno dagli amici, ne nelle ragazze che cerca di amare.
Leggendo il suo libro, in più parti, mi sono ritrovato, mi sono venuti in mente, come flash, attimi di vita vissuta, girandole di pensieri, che un adolescente fà approcciandosi alla vita.
Sono convinto che Davide diventerà famoso, che con la maturazione, sia personale, che di scrittura, ci regalerà altri bellissimi libri.
