L’Istituto comprensivo Castelvolturno-Villaggio Coppola allestisce il suo primo musical e scommette sul futuro dei ragazzi

Castel Volturno – Ragazzi che s’incontrano e si vogliono bene, che si separano e fanno scelte diverse, per poi ritrovarsi e costruire insieme una Napoli in cui, finalmente, vivere felici! È il progetto del musical – uno spin-off dal testo drammaturgico “Scugnizzi” cui lavora da tempo uno staff competente e motivato dell’Istituto Comprensivo Castelvolturno-Villaggio Coppola, diretto dal prof. Vincenzo Maiorca.
Il progetto è nato nel segmento della Scuola secondaria di primo grado, ispirato dall’obiettivo di miglioramento del Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2022-25, denominato “Partigiani del bene” che punta sull’acquisizione di stabili e consapevoli competenze di cittadinanza. Il cantiere teatrale, allestito da docenti e alunni, s’intitola “C’era una volta scugnizzi” ed è stato inaugurato nel mese di dicembre: per cinque mesi circa cinquanta ragazzi, due pomeriggi a settimana, hanno popolato la sala polifunzionale della scuola, riempiendola delle loro battute, azioni sceniche e musicali,   prodotte tutte con immenso entusiasmo, accompagnati da un nutrito numero di docenti che si sono occupati della ricerca sonora, ma anche della recitazione, delle scenografie, dei balli, dei costumi. Ora sono pronti per calcare le tavole del palcoscenico: lo spettacolo andrà in scena lunedì 22 maggio, alle ore 18.00, nel teatro Sant’Aniello di Castel Volturno.
«Sia da docente, sia adesso da Preside – afferma il Dirigente Scolastico Enzo Maiorca – ho sempre creduto nella potente azione educativa e formativa del teatro e della musica e questa mia convinzione è condivisa da docenti, alunni e famiglie. Il potere della parola e della melodia, una volta condivise e messe in scena, sprigiona coesione sociale, comportamenti proattivi e atteggiamenti virtuosi negli alunni».
Grande entusiasmo e fervida attesa contagiano, a pochi giorni dalla messa in scena, anche l’intera comunità di Pinetamare, da troppo tempo oppressa dai segni dell’inciviltà, della sopraffazione, dell’illegalità. La scuola rappresenta una speranza, un desiderio di riscatto, uno strumento per sviluppare un senso di appartenenza da tempo sopito. «È per questo – conclude il Dirigente – che chiamiamo a raccolta genitori, esponenti della politica e della società civile, associazioni, comuni cittadini, per invitarli prendere parte a uno spettacolo che vuole rappresentare la parte sana di una comunità troppo spesso vituperata».
Collegati al nostro canale whatsapp per restare aggiornato