Mondragone, AMBC: ” Non sarà certamente la propaganda con i droni che farà decollare il turismo”

Mondragone – L’AMBC dichiara: “Di fronte ad una città in agonia e ad un turismo che non c’è, anziché rimboccarsi le maniche e mettersi seriamente al lavoro a partire dall’implementazione del Centro Servizi Turistici presso la porzione di palazzo comprato dagli eredi Tarcagnota (ponendo così fine  all’illegalità e allo sperpero di pubblico denaro), ci si trastulla con sgangherate dirette facebook oppure giocando con qualche drone a riprendere la costa domiziana  in un’afosa domenica di giugno.

Per esultare poi per qualche centinaia di villeggianti low cost, di bagnanti “mordi e fuggi”, su spiagge le cui concessioni sono state prorogate in barba alla cosiddetta direttiva europea Bolkestein, proroghe inutili e che ci costeranno salatissime multe, che saranno pagate, purtroppo, con i soldi di tutti gli italiani: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/06/21/stabilimenti-balneari-proroghe-concessioni-spiagge-coste-italia/42607/.Questa esperienza amministrativa fa cascare le braccia! Parlare con queste signore e questi signori di sviluppo, di occupazione, di rilancio del turismo o dell’agroalimentare è proprio tempo sprecato. Come si suol dire: non stanno sul pezzo, sono estranei a tutto ciò. Non ci resta, quindi, che rivolgerci direttamente alla città e soprattutto ai giovani affinché si mettano in piedi autonomamente progetti ed iniziative, a prescindere da Pacifico & Co, anzi evitandoli accuratamente per evitare di imbarcare “zavorra”. L’AMBC a proposito di turismo, oltre a protestare in solitaria per dare alla città il CST, è già intervenuta per proporre idee, per evidenziare esperienze da mutuare e tendenze da assecondare. A partire dalla gestione degli affitti brevi per conto dei proprietari di case, che a Mondragone, ove lo stock abitativo “dormiente” è enorme, potrebbe aprire una prateria verso la crescita del settore (oltre che evitare che centinaia di abitazioni non occupate vadano in malora). Lo dimostra il caso dell’ex startup, tutta italiana nonostante il nome, Sweetguest, nata nel 2016 e che oggi, dopo aver chiuso un nuovo round di finanziamento punta a diventare un player di riferimento del real estate prima nella penisola e poi anche a livello internazionale. Un’esperienza di successo che ormai si occupa di oltre mille case in gestione attraverso la piattaforma e che dà lavoro a 50dipendenti (destinati entro l’anno a diventare 75), i quali si occupano dell’approvvigionamento di nuovi appartamenti, della gestione dei locatori e della parte tecnologica. Ma le ricadute occupazionali di questa “buona pratica” non finiscono qua: l’indotto, vale a dire aziende contractor che fanno ristrutturazione degli appartamenti, pulizie e accoglienza degli ospiti,tutti ingaggiati sul territorio, tocca i 350 ed entro l’anno potrebbero diventare circa 500, in corrispondenza dell’espansione in altre città. In azienda,la cui sede è a Milano, l’età media è 28 anni, gli stessi fondatori sono appena trentenni. https://sweetguest.com/. Tutto ciò dimostra che si può fare occupazione e si può tornare ai “fasti” del turismo degli anni ’60 e ’70, quando migliaia di case a Mondragone venivano prese d’assalto almeno per due mesi l’anno (luglio e agosto) da migliaia di bagnanti, ovviamente non più con l’accaparramento porta a porta e tutto “al nero”, ma attraverso queste nuove, moderne e legali modalità di gestione degli affitti estivi. L’esperienza di Sweetguest andrebbe mutuata per la Riviera domizia e per i Paesi dell’entroterra e speriamo che qualche giovane abbia la voglia e il coraggio di provarci.

L’AMBC sarà sempre disponibile per qualsiasi supporto. Resta comunque del tutto evidente che per rilanciare il nostro turismo, ormai alla canna del gas, serva ben altro:serve un progetto complessivo di sviluppo del settore (e l’implementazione del Centro Servizi Turistici), ma prima ancora serve un’idea, un progetto di città.

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