Puglia – In una nota inviata alla nostra redazione, il Segretario Generale Aggiunto, Pasquale Montesano dichiara: “L’OSAPP non può e non vuole assistere all’indifferenza delle Istituzioni ed invocare maggiore attenzione verso le legittime istanze che attanagliano il “pianeta carcere”
La protesta è quella di sempre, ora più che mai, divenuta incombente sulla soglia dei palazzi della politica e, più precisamente, presso la “stanza dei bottoni”, ovvero il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria): e le fallimentari scelte sugli organici dal Palazzo di via Arenula in Roma , il sovraffollamento delle carceri e le disumane condizioni in cui sono costretti ad operare gli agenti di Polizia Penitenziaria (sia per gli estenuanti turni di lavoro sia per gli strumenti e le risorse a loro disposizione, sia per i luoghi di lavoro compresi).
Una levata di scudi, quella dell’OSAPP in Puglia , e non solo ,a ragion veduta, se si considera che, nonostante la persistente carenza di organico, si vuol dar seguito al proposito di attivare nuove sezioni dopo la scellerata scelta l’apertura del reparto psichiatrico proprio a Lecce, dove pure, a breve, è prevista anche la riattivazione di una struttura un tempo destinata alla detenzione dei minori e che, in futuro, dovrebbe essere utilizzata per la cosiddetta “custodia attenuata” e i nuovi reparti di Lecce Trani e senza considerare le estreme difficoltà degli istituti di Foggia e Taranto .
Insomma, la misura è colma e la tensione resterà alta fintanto chi di dovere non presterà le dovute attenzioni ad un problema che, presto o tardi, avrà ripercussioni pesanti sull’intero sistema con ricadute non indifferenti nei confronti del territorio e di chi lo popola.
“Basta, siamo stufi!” È questo il vibrante quanto esasperato grido di chi, ogni giorno, indossa una divisa e tiene fede ai suoi doveri professionali, nonostante i gravissimi eventi critici cui spesso bisogna soccombere, in una solitudine sempre più assordante oltre che privi degli adeguati strumenti di difesa.
Conclude Montesano “Non tolleriamo più una politica assente sorda ai nostri costanti richiami ed appelli, ed una Amministrazione Penitenziaria silente ed incapace di gestire e risolvere le continue criticità ed un Ministro troppo impegnato che non trova e mai ha trovato tempo da dedicare al Corpo di Polizia Penitenziaria a parte iniziative destabilizzanti per il Corpo ”., l’auspicio che non accadano episodi di criticità che saranno attribuiti a chi responsabile delle condizioni cui vivono e stanno vivendo uomini e donne della Polizia Penitenziaria.-