Orta di Atella, nuovo album di Giovanni Sorvillo & Tiempo Antico

Orta di Atella – Giovanni Sorvillo & Tiempo Antico sono figli del folk pop mediterraneo, musicisti da sempre. Dopo trent’anni di esperienze comuni e individuali nell’ambito della musica: è nel 2015 che arriva la svolta.

L’occasione è il brano Terra Avvelenata che gli vale il Premio ‘Un certain regard’ a Musicultura del 2015, piazzandosi fra i sedici finalisti e il Premio Socialità e Musica al Festival del Premio Nazionale delle Musiche di Provincia – Latina del Maggio Sermonetano. Dai riscontri ottenuti di critica e pubblico, incidono un primo disco ‘Canapa’ nel 2016 e un secondo Mea Culpa, uscito il 19 aprile di quest’anno. La band Giovanni Sorvillo & Tiempo Antico, si compone di: Giovanni Sorvillo, Salvatore Acerbo, Nicola Girardi, Mario Lupoli e Giuseppe Vertaldi. Mea Culpa racchiude dodici brani di cui 11 inediti: Tammurriata de tiempi nire, ‘O Re do sole, Creature, Sà paciugat, ‘A musica, Quercia regina, Mea Culpa, Due fratelli, ‘O scarpariello, Senza fatica, Sa paciugat(reprise), e l’edito Canapa.  Dopo la presentazione ufficiale di Mea Culpa, avvenuta il 25 aprile e i diversi live in ospitate televisive, radiofoniche e club, arrivano le date di questo caldo giugno.

Saranno in full band, live:

  • 13 giugno ore 21 Piazza S. Salvatore, Orta di Atella – Ce
  • 30 giugno ore 21 AtellArte – Casa delle Arti a Succivo – Ce

Anche questo secondo album vede rinnovata la collaborazione con la produzione artistica di Jennà Romano, la preziosa produzione esecutiva di Vincenzo Perrotta – Smile Centro Odontoiatrico, mentre, aumentata la partecipazione di amici artisti nel disco. Torna la sinergia storica con musicisti del calibro di Franco del Prete, Patrizio Trampetti, Vittorio Remino, Gianni Guarracino, Ciccio Merolla e la piccola special guest: Martina Perrotta. Oltre, l’ausilio fotografico fondamentale, anche in questo lavoro, del maestro dell’arte fotografica Salvatore Di Vilio.

Giovanni Sorvillo & Tiempo Antico hanno tradotto sentimenti e vite, in un moto perpetuo dove lo strumento siede al tavolo della vita. Riflessioni, denunce e speranze. Una nota, un verso-versato e la vita che attraversa.

 

 

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