Primo Piano – Il recente caso giudiziario che coinvolge un gruppo di ragazzi accusati di violenza sessuale di gruppo su una giovane di 19 anni ha scosso l’opinione pubblica. Le dichiarazioni dei sospettati e le prove raccolte hanno generato un acceso dibattito sulla questione del consenso e sulla gravità del presunto crimine.
I ragazzi accusati di violenza sessuale di gruppo hanno sostenuto di aver commesso un errore di giudizio e di aver sottovalutato la gravità delle loro azioni. Tuttavia, continuano a ribadire che la giovane vittima aveva dato il suo consenso all’atto. Tale argomentazione è stata sottolineata dalle loro dichiarazioni pubbliche e durante le audizioni davanti ai magistrati.
Nonostante le affermazioni dei sospettati, le prove raccolte dagli investigatori presentano un quadro diverso. In una conversazione registrata dai carabinieri, uno dei ragazzi avrebbe dichiarato: “Lei non voleva, faceva no basta’”. Questa citazione è particolarmente incisiva, poiché sembra contraddire direttamente l’argomentazione della “consensualità” avanzata dagli accusati.
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