“Quo vado?” Tra comicità e realtà, Checco Zalone supera ogni aspettativa

Cinema – “Il posto fisso” questo è il tema principale del film “Quo vado?” di Checco Zalone che sta superando ogni aspettativa.

Checco è stato allevato dal padre con il mito del posto fisso. A quasi 40 anni vive quella che ha sempre ritenuto essere la sua esistenza ideale: scapolo, servito e riverito dalla madre e dall’eterna fidanzata che non ha alcuna intenzione di sposare, accasato presso i genitori, assunto a tempo indeterminato presso l’ufficio provinciale Caccia e pesca, dove il suo incarico consiste nel fare timbri comodamente seduto alla scrivania.

Alla sua quarta commedia per il grande schermo Luca Medici racconta un’altra avventura del suo alter ego, quel “cozzalone” pugliese in perenne equilibrio fra conformismo e anarchia. Quo Vado? arriva al cinema in una quantità spaventosa di copie,  ma se la prima parte del film, quella in cui Zalone (e il suo regista-autore Gennaro Nunziante) lanciano frecciate alla Tav, ai centri di accoglienza, ai “condannati alla partita Iva” e ai prepensionatori in carriera.

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