Paestum – Il pittore Mangone: “Una performance artistica che trasporta il passato nel futuro, unendo arte e storia. Una connessione tra il grande patrimonio archeologico della Magna Grecia e le avanguardie artistiche contemporanee, sulla direttrice Paestum – New York”.
Un artista visionario, le cui opere sono un’emozione continua di vibrazioni di luci e di colori. Il pittore Fernando Mangone ha trasformato il Museo Archeologico di Paestum in un palcoscenico per la sua ultima performance artistica, offrendo una nuova interpretazione della famosa Tomba del Tuffatore. Di fronte alla direttrice del Parco Archeologico di Paestum, Tiziana D’Angelo, e a una delegazione del Metropolitan Museum di New York, Mangone ha portato in vita la storia antica attraverso la sua esecuzione libera e immediata, riportando le rivisitazioni e le re-interpretazioni della celebre tomba su grandi pannelli.
Mangone, profondo conoscitore di questi luoghi e dei loro tesori, ha dato vita a una performance che va oltre la mera rappresentazione artistica. Con una profonda comprensione dei grandi miti dell’antichità, delle opere d’arte e della storia stessa, Mangone ha arricchito gli spazi dell’immensa architettura di Paestum con la sua opera, creando atmosfere intense e suggestive. Queste atmosfere, capaci di unire passato e presente, tradizione e modernità, antichi miti e visioni contemporanee, invitano il pubblico a una riflessione profonda sul senso della vita e dell’esistenza umana.
“L’arte è un messaggio all’umanità per narrare la bellezza del creato. Con la mia performance al Museo Archeologico di Paestum, ho cercato di portare in vita non solo l’antichità, ma anche le emozioni e le riflessioni che essa suscita in noi. Attraverso i colori e le forme, ho voluto offrire al pubblico un’esperienza che va oltre la mera osservazione, invitandoli a confrontarsi con la propria fragilità e mortalità, ma anche con la bellezza e la grandezza dell’essere umano nel suo viaggio attraverso il tempo”. A dirlo è il pittore Fernando Mangone.
La pittura di Mangone non si limita alla sua bellezza estetica, ma spinge gli spettatori a confrontarsi con la propria fragilità e mortalità. Attraverso la sua opera, emerge il senso dell’umana fragilità e la consapevolezza che la vera ricchezza risiede nell’interiorità, nell’unicità che non sfiorisce mai e si esalta con il passare del tempo. La direttrice del Parco Archeologico di Paestum, Tiziana D’Angelo, ha accolto con entusiasmo questa performance, sottolineando l’importanza di iniziative che portano l’arte e la storia a dialogare in modo innovativo. La presenza della delegazione del Metropolitan Museum di New York testimonia il prestigio e l’interesse internazionale suscitato dall’opera di Mangone e dalla ricchezza culturale di Paestum. La performance di Mangone presso il Museo Archeologico di Paestum rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’antichità, esplorando la continuità tra passato e presente attraverso l’arte e la riflessione. Le sue rivisitazioni della Tomba del Tuffatore offrono uno sguardo nuovo e affascinante su uno dei capolavori dell’arte antica, invitando il pubblico a riscoprire e apprezzare la ricchezza e la complessità della storia umana.