Aversa – L’evento, organizzato con dedizione da Mariaconsiglia Trasacco e Michele Affinito, ha trasformato una semplice mattinata scolastica in un viaggio vertiginoso tra spazio, tempo e gravità. Il prof. Roberto Maria Caputo, vicepreside dall’esperienza luminosa. Con parole misurate e profonde, ha presentato il curriculum della ricercatrice, tracciando un ponte saldo tra giovani menti e mondo accademico. La sua voce ha reso, fin dall’inizio, l’incontro un dialogo aperto, in cui il sapere si è fatto racconto e ispirazione. A moderare l’incontro, la prof.ssa Ida Traettino, responsabile del Dipartimento di Matematica e Fisica, la cui passione per l’insegnamento e per la scienza è stata il filo conduttore di un dialogo ricco di spunti e riflessioni.
Ad aprire la giornata, i saluti istituzionali della dirigente scolastica, dott.ssa Rosaria Barone, che ha sottolineato il valore inestimabile di incontri come questo: momenti che avvicinano i giovani alla ricerca scientifica e alla consapevolezza che il sapere è la chiave per comprendere il mondo e se stessi. Mariafelicia De Laurentis non si è limitata a raccontare la scienza. L’ha resa viva, vibrante, quasi poetica. Ha spiegato l’invisibile, rendendolo percepibile. Ha tradotto l’incomprensibile, rendendolo affascinante.
Non un monologo, ma un vero dialogo con gli studenti, che hanno riempito la sala di domande, dubbi, riflessioni. Più che un seminario, quello di De Laurentis è stato un inno alla conoscenza come strumento di emancipazione. “Per diventare menti libere, dovete studiare”, ha detto con fermezza. Un messaggio che è risuonato forte, come un invito a non accontentarsi, a non fermarsi alla superficie, a guardare oltre l’orizzonte degli eventi, proprio come fanno gli scienziati che scrutano l’universo.
Un pensiero condiviso con altrettanta intensità dalla prof.ssa Ida Traettino, che ha voluto lasciare negli studenti un’eredità di idee e di valori: “Possiamo ricevere tutte le ricchezze del mondo, ma se non possediamo conoscenza e consapevolezza, resteremo privi di vera autonomia e capacità di orientamento nella vita.” Le sue parole sono state più di un’esortazione: sono state un manifesto di libertà, un incoraggiamento a inseguire i propri sogni con disciplina e passione.
L’incontro si è concluso tra applausi sentiti e sguardi accesi di entusiasmo. Alcuni studenti, ispirati dalle parole della scienziata e della professoressa, hanno espresso il desiderio di approfondire lo studio della fisica e dell’astronomia, spinti dalla consapevolezza che la curiosità è il primo passo verso la conoscenza. Perché, come insegna la scienza, ogni scoperta nasce da una domanda. E ogni domanda è il primo passo di un viaggio straordinario. Una mattinata, questa, che non è stata solo un evento. È stata una scintilla. E le scintille, quando trovano terreno fertile, diventano stelle.
Foto di Elisabetta Barbato