Autismo: dalla storia alle metodologie didattiche,la lettura sociale alla De amicis

Succivo – I riferimenti storici, l’ ipotesi della cecità mentale e alcuni suggerimenti didattici metodologici, gliargomenti affrontati nel primo modulo del corso di formazione per i docenti organizzati dalla De Amicis, in convenzione con il Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell’Università di Salerno. Relatori del primo incontro i proff. Paola Aiello e Stefano Di  Tore.

A dare il via nel salotto del padiglione dagli Appennini alle Ande dell’ istituzione scolastica succivese, il Dirigente scolastico, prof.re Mario Nocera e la referente per l’ inclusione la prof. ssa Anna Zitelli. La parola è stata ceduta, alla docente universitaria Aiello, che attraverso l’ utilizzo di slide ha iniziato il suo percorso partendo dai riferimenti normativi, alle linee guide dell’ Istituto Superiore della Sanità, alle linee di indirizzo del Ministero della Salute, ai  dati  statici del 2011, dai quali  emerge che la sindrome dell’ autismo colpisce in maggioranza i maschi, l’ aumento dei casi negli ultimi anni, per il 50% è ascrivibile all’ aumentata capacità diagnostica, alla maggiore consapevolezza  culturale del contesto, a fattori ambientali, il restante 50%,  non ha ancora una spiegazione,la quale  viene ricondotta a cause genetiche. Non sono mancati i cenni storici,il termine è stato utilizzato per la prima volta dallo psichiatra E. Bleuerma inquadrava  la sindrome autistica,nella schizofrenia, fu l’ americano L.Kanner che descrisse per la prima volta la sindrome autistica, poi H.Asperger, tra i sintomi rientrano l’ attività ed interessi ristretti e ripetitivi e il deficit socio-comunicativo, altre manifestazioni: l’ iperattività e l’ irritabilità.

Oggi l’ autismo, si classifica come DSM5, con approccio dimensionale. Come insegnare ai bambini autistici, a questa domanda ha risposto il prof. re Di Tore.Ai bambini con autismo, bisogna insegnare a leggere le situazioni sociali, la lettura sociale si divide in tre aree: storie sociali-rilettura sociale- attività di supporto sociale. Gli indicatori per creare una storia sociale sono:l’ obiettivo,la raccolta delle informazioni,la struttura, il format, la definizione del vocabolario,le domande che guidano lo sviluppo di una storia,tipi di frasi. A chiudere il corso, il direttore del DISUFF, prof.re ordinario Maurizio Sibilio e il prof. re  F. Corona coordinatore delle attività di supervisione del tirocinio del sostegno. Il prof. re Sibilio, nel suo intervento ha rimarcato l’ importanza del rapporto università-scuola, la ricerca  universitaria per non rimanere teoria,  deve essere calata nei contesti scolastici, per diventare pratica e da qui teoria, per questo il direttore del DISUFF, ha proposto al MIUR la formazione on line, il prof. re Corona invece nel suo intervento ha rimarcato l’ importanza della didattica inclusiva, ma la scuola non puòlavorare  da sola,  deve esserci cooperazione con il territorio e le istituzioni locali per creare un sodalizio vincente. Prossimo appuntamento con la Formazione, venerdì,12 maggio 2017.

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