Camorra, diciannove arresti contro il clan dei casalesi: sequestrarono anche due bambini

Casal di principe – E’ in corso l’esecuzione di un’articolata indagine coordinata dalla procura della repubblica di napoli – direzione distrettuale antimafia.

I carabinieri del r.o.s. e del c.do procinciale di caserta stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa, dall’ufficio gip, nei confronti di 19 indagati gravemente indiziati di far parte di un’associazione di tipo mafioso finalizzata a commettere una pluralità di reati fine tra i quali estorsioni, sequestro di persona, detenzione e porto illegale di armi, intestazione fittizia di beni ed altro.

L’indagine, convenzionalmente denominata “azimut” ha consentito, tra l’altro, di individuare gli attuali capi e gregari del clan dei casalesi, attivo nella provincia di caserta con ramificazioni in altre parti del territorio nazionale. Un accordo stipulato tra tre famiglie del clan dei Casalesi che si sono consorziate dopo l’arresto dei boss, per gestire in armonia gli affari illeciti e in particolare dividere equamente i proventi di estorsioni e tangenti sugli appalti.

È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Ros coordinate dalla Dda di Napoli, con il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e il pm Catello Maresca che ha portato all’esecuzione oggi di 19 ordinanze di custodia. Il nuovo sodalizio – come ha spiegato il procuratore Giovanni Colangelo – aveva costituito una sorta di joint venture per ripartire i proventi e assicurare il mantenimento dei boss detenuti. L’alleanza ha riguardato il vecchio gruppo Schiavone e le famiglie di Sessa Aurunca e Mondragone che un tempo ricoprivano ruoli di secondo piano. L’accordo, come ha sottolineato Colangelo, è servito «per evitare un vuoto di potere che avrebbe potuto provocare una conflittualità”. L’intesa tra i gruppi Venosa, Zagaria, Iovine e Bidognetti prevedeva una gestione unitaria delle casse del clan. Una intimidazione che ottenne il risultato sperato: Alfiero, infatti, decise di non collaborare più e i bambini furono restituiti alla moglie.

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