Carinaro, Mauriello: “Essere brevi, concisi e concreti è ciò che distingue un uomo”

Carinaro – Il presidente del consiglio Elisabetta Mauriello in una nota inviata alla nostra redazione dichiara: “Il perder tempo a chi più sa, più spiace” recita Virgilio davanti l’anticamera del purgatorio nel canto III della seconda Cantica; allo stesso modo,  su di una parete dei corridoi del Rosso Maniero, soggiace la stessa frase, sormontando maestosa un enorme orologio, ricordando agli allievi quanto sia prezioso il tempo!

Ecco così che gli anni della mia adolescenza sono stati forgiati dall’importanza di questo motto e da quello ancora più significativo “essere più che sembrare”. Non c’è spazio dunque per ampollosi discorsi barocchi, vezzi inutili e leziosaggini prive di contenuto di alto valore morale, come la democrazia. Essere brevi, concisi e concreti è ciò che distingue un uomo del fare da uno che vuole far credere di fare.

Se il mio peccato è voler mettere fine ad inutili discorsi, privi di senso, allora sono colpevole! Se il mio peccato è voler concludere i lavori consiliari nel migliore dei modi, lasciando i giusti spazi agli attori presenti, abolendo i frenzoli, allora sono colpevole! Se essere democratici significa lasciar parlare persone per dire banalità, allora non condivido la stessa idea di democrazia! Se essere democratici significa tentare di schernire l’avversario con ogni mezzo e modo possibile, allora allontanatemi, non mi riconosco in questa forma di democrazia!  Ma se dunque, la mia unica colpa è la buonafede, di aver creduto che il dibattito fosse giunto al termine e che ciò che si intende dichiarazione di voto non era nient’altro che un augurio che sarebbe stato potuto rimandare al termine dei lavori, allora ho peccato di ingenuità, quella che forse contraddistingue la mia età e che qualcuno di molto più maturo anagraficamente ha voluto utilizzare come punto debole, ingiuriandomi e continuando poi, in separata sede, a fomentare l’odio nei miei confronti.

Allora cara “signora”, tu che ti professi tanto buona e pia, non hai impiegato più di un paio d’ore per poter continuare la tua battaglia personale nei miei confronti. Personalmente, citando nuovamente il Sommo Poeta, “il perder tempo a chi più sa, più spiace”, ed io soprassiederó alle tue accuse e ti perdono per le offese ricevute.
Un ultimo messaggio vorrei dedicarlo a coloro che non mi conoscono, né hanno incrociato mai il mio sguardo, ma che dietro la tastiera si sentono superbi e coraggiosi come leoni, i famosi “leoni da tastiera” : ebbene vi consiglio di tenervi fuori da certe diatribe, che a parer mio non hanno nemmeno fondatezza, e di non giudicare persone che non si conoscono, perché tentare di ferire con le parole può essere un peccato ancora più grave dell’omicidio stesso.”

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