Editoriale, coronavirus: “E’ la sera dei miracoli”

Editoriale – E come Ogni anno, anche quest’anno ci saremmo dovuti preparati ad onorare i nostri defunti, con un pizzico di critica ma con la nostalgia nel cuore ci saremmo dovuti recare nei nostri cimiteri per onorare i nostri cari.

Passerelle, fiori, “nciuc” (inciuci), lumini e chi più ne ha più ne metta…e quante volte abbiamo sbandierato a voce alta il nostro dissenso ( a mio avviso) : “Ma che spreco e passerelle in questi giorni!?Ù solito struscio..”; penso, e ad oggi dico: “E quanto manca tutto questo nelle nostre vite!

Se il grande Totò ci ha insegnato che in fondo “Trasenno stu canciello” (varcato il cancello del cimitero ),siamo tutti uguali, oggi direi (senza presunzione) ,”Caro principe della risata ,il testo andrebbe un po modificato…!” “Cu o’ virùs simme tuttì ugualì “, affidandoci al buon senso e alla buona sorte ,viviamo giorno per giorno con la paura di non vedere il domani, con la mascherina che ormai è diventata la nostra amica di viaggio, gel igienizzanti e un pensiero al cielo: ” Maronna mia aiutàc purè oggi “.

Ormai contiamo più i negativi che i positivi, poveri, ricchi, politici, gente dello spettacolo, amici, conoscenti, “o’ covìd nun guarda in faccià a nessunò “… e quanti tuttologi, virologi,governatori, sindaci, tutti a parlare su cosa fare, su come agire…ma io sono convinto che la paura sta prendendo il sopravvento e per questo motivo cerchiamo di darci delle spiegazioni..ma ahimè sappiamo bene che non è proprio una cosa semplice anche per chi gestisce e governa…

Voglio essere fiducioso (xke di norma lo sono)…passerà! Io parlo per quel pizzico di società che cerco di rappresentare, mi occupo di comunicazione e mi sento di dire che è diventato veramente pesante raccontare e scrivere sempre e solo di contagi, positivi, comuni pronti per la zona rossa; ritorneremo a raccontare, di musica, teatri, libri, eventi, moda, torneremo a divertirci nel raccontare gli scontri politici, torneremo   nelle piazze ad ascoltare i comizi e si magari anche uno vicino all’altro… fantasia? Forse si! E vi assicuro che c’è tutto altro gusto, altro che smartworking, video conferenze, Skype, zoom e tante altre cose …che una volta terminato tutto cancelleremo dai nostri computer, dagli smartphone.. basta! (opinione del tutto personale) Vogliamo e cerchiamo il contatto.

Prima era impensabile  proporre una ripresa di un convegno o di una piazza con la sala vuota o con poche persone…quante volte abbiamo fatto spostare i presenti nelle prime file  per  non far vedere i posti vuoti??!!Oggi invece la parola d’ordine è la distanza, sempre e comunque.

Ma sì! Torneremo a ridere intervistando persone per strada  senza però l’asta, il distanziamento, la sanificazione degli strumenti, torneremo a parlare con i tifosi, anche a telecamere spente a farci una risata senza la paura di… o la preoccupazione…di… Sono convinto e lo spero (anche se mi sento troppo fiducioso e ottimista ), torneremo a scrivere le nostre mail per seguire le conferenze stampa, con tutte  le seccature del caso.

Un consiglio però lo voglio dare, dopo aver preso di mira il politico di turno  di destra, sinistra o con qualche stella, passiamo la colpa ai giornalisti oppure ai media in generale… noi ci  limitiamo solo e semplicemente a raccontare, qualche volta anche rischiando le nostre  vite con una telecamera tra le mani , un microfono oppure con una semplice domanda… Non abbiamo nessun interesse nel favorire o sminuire la cosa, anche noi siamo STANCHI! La normalità ci richiede ancora qualche piccolo sacrificio, non ci stanno chiedendo di andare in guerra, rispettiamo le piccole norme che conosciamo bene...il virus si combatte con l’intelligenza.

Qualche grande cantautore cantava:” Le città torneranno a muoversi, con le piazze i giardini e  la gente nei bar,  attenzione però ci sono  anche i delinquenti. Chissà …chissà, domani... su che cosa metteremo le mani! Buona vita a tutti e mi raccomando “ á mascherin’!!”

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