Primo piano – “Ne dà notizia l’O.S.A.P.P. per voce del Segretario Generale Aggiunto Pasquale Montesano”: “Nella serata di ieri , intorno alle 21.15 , nel corso di specifica attività di controllo la Polizia Penitenziaria , preposto e addetto alla sorveglianza rinveniva abilmente occultati nelle barberia dei reparti 5^ e 2^ nuovo complesso , 2 involucri contenenti sostanze stupefacenti , per un totale di oltre 100 gr. hascisc .
Sempre a Foggia nella serata del 5 aprile u.s. la Polizia Penitenziaria ha bloccato l’introduzione di cellulari e sostanze stupefacenti tramite DRONE , il poliziotto addetto alla sala regia notava dei movimenti di accensione e spegnimento della luce in una stanza di pernottamento presso il il 1°reparto giudiziario ove ristretti detenuti di origini baresi , presumibilmente appartenenti alla criminalita organizzata , tale movimento ha insospettito il poliziotto, che di lì a poco notava l’arrivo dall’esterno di un drone che trasportava telefoni e droga.
L’operazione portata a termini dagli uomini e donne della Polizia Penitenziaria ha evitato l’introduzione e il sequestro di materiale non consentito presumibilmente detto materiale strumento di attività illecita nella struttura dauna .
Nonostante la gravissima carenza negli organici le gravissime criticità operative che la polizia Penitenziaria sta vivendo a Foggia continua con alto senso di appartenenza e di responsabilità a garantire tutti gli standard di sicurezza , a loro va il nostro plauso per i durissimi colpi che stanno mettendo a segno nella lotta alla criminalità .”
“continua Montesano”, fatti che evidenziano il diuturno sacrificio di 36.000 donne e uomini del Corpo di polizia penitenziaria che quotidianamente, in sottorganico di 16mila unità, fanno del loro meglio per tentare di garantire la sicurezza dentro e fuori le carceri e costituiscono al tempo stesso l’ultimo e talvolta l’unico baluardo di umanità negli infernali gironi penitenziari.
“In conclusione “, chiediamo e ribadiamo nuovamente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Governo Meloni di aprire un tavolo di confronto permanente per discutere di riforme, organici, equipaggiamenti, sovraffollamento detentivo e, non ultima, la strumentalizzazione e la perseveranza della criminalità che necessita di una democratica, rigida disciplina, tesa a ristabilire i canoni delle indicazioni normative del sistema penitenziario.