Indesit, assemblea straordinaria De Chiara: “La chiusura dello stabilimento di Carinaro è uno schiaffo alla Campania”

Carinaro – Caso Indesit, “La Conferenza stampa si è svolta in un clima di grande preoccupazione, ma anche di grande dignità da parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali. I politici presenti hanno dichiarato il personale impegno a svolgere ciascuno il proprio ruolo con la massima solerzia, vicini nella lotta a chi rischia il licenziamento. La questione sarà posta a livello nazionale perchè da rivedere è tutta la politica industriale della nostra regione e dell’Italia intera. La chiusura dello stabilimento di Carinaro è uno schiaffo al Sud, alla Campania, a Caserta”.

Sono le parole di Maria Grazia De Chiara, assessore alle Attività produttive, al termine del tavolo di concertazione che si è svolto nella mattinata di venerdì 17 aprile presso l’Aula Consiliare del comune di Carinaro a seguito della decisione della Whirlpool, comunicata al Ministero dello Sviluppo economico, di voler chiudere lo stabilimento situato sul territorio carinarese. All’incontro hanno preso parte diversi esponenti politici quali l’europarlamentare Nicola Caputo, la deputata Camilla Sgambato e i consiglieri regionali Gennaro Oliviero e Lucia Esposito, il presidente regionale del Pd, Stefano Graziano. Massiccia anche la presenza dei sindaci dei Comuni limitrofi che hanno espresso piena solidarietà ai lavoratori a rischio licenziamento.

Nel corso dell’incontro, il sindaco di Carinaro, Annamaria Dell’Aprovitola è stato raggiunto, telefonicamente, dall’assessore regionale Severino Nappi, che ha espresso, con parole molto forti, il proprio disappunto per le decisioni produttive dell’azienda Whirlpool. “Caldoro e la Regione non ci tutelano, se ne fregano di noi. Non fanno come l’amministrazione del governatore Spacca che tutela i lavoratori degli stabilimenti delle Marche. Noi abbiamo appreso il tutto a cose fatte. Non si può smantellare in questo modo la produzione in Campania”. Dal suo canto, anche il segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, ha dichiarato l’interessamento del Governo e nello specifico del Premier Matteo Renzi alla vicenda. A prendere parte al dibattitto serrato presso la casa comunale anche una rappresentazione sindacale di lavoratori che ha avviato un confronto con la compagine politica presente.

Durante l’assemblea, è stato approvato, in maniera unanime, un documento nel quale è stata passata in rassegna la fine del miracolo economico cominciato nei primi anni ’70. “Chiude la Indesit a Carinaro Caserta: è la fine del ‘miracolo economico’. Delusione, rabbia, impotenza sono i sentimenti predominanti”, si legge nello scritto approvato in sede straordinaria.

E poi ancora: “Questi in sintesi i fatti: il 3 Dicembre 2013, presso il Ministero dello sviluppo economico a Roma si è tenuto un incontro sulla questione Indesit. Firmatari dell’accordo sono stati: Società Indesit, Regione Campania, Regione Marche, Confindustria Ancona,Confindustria Caserta e le rappresentanze nazionali e territoriali di FIM, CISL, FIOM, CGIL, UILM, UIL, UGL metalmeccanici. Gli impegni derivanti da tali accordi prevedevano un piano industriale triennale dell’azienda con 3 punti:1) innovazione e ricerca; 2) sistema di governo e gestione centrale; 3) riorganizzazione delle produzioni. Quest’ultimo punto assegnava a Caserta la funzione di polo produttivo dell’incasso nel freddo e nei piani di cottura a gas. Per Caserta erano previsti consistenti investimenti pari a 10,3milioni di euro. Il Ministero dello Sviluppo Economico si era impegnato ad utilizzare strumenti idonei (contratti di sviluppo ed altro) finalizzati a supportare gli investimenti previsti nel piano industriale, al fine di consolidare produzione e occupazione. Nel luglio 2014, dopo l’acquisizione della Indesit da parte del gruppo statunitense, il premier Renzi aveva parlato di ‘operazione fantastica’ rivendicando di aver ‘parlato personalmente con gli americani a Palazzo Chigi’. Dopo un anno circa l’annuncio shock dell’azienda di chiudere alcuni stabilimenti. Ora che il piano industriale di Whirlpool è arrivato, prevede la chiusura di tre siti produttivi e 1.350 esuberi.  Gli americani metteranno sul piatto 500 milioni d’investimento e più volumi produttivi in cambio di accorpamenti produttivi e chiusure”.

Nel documento, sono mostrate in dettaglio le proposte avanzate dall’azienda americana che prevede la chiusura dello stabilimento di Carinaro e del centro di ricerca e sviluppo di None, il rafforzamento del polo dell’incasso a Cassinetta (Varese) ed infine la creazione del più grande polo in Europa per la produzione di piani cottura grazie all’integrazione degli stabilimenti di Albacina e Melano (Ancona)”.

“L’ennesimo colpo all’economia campana – si legge ancora – come se non bastassero malavita organizzata e marchio di terra dei fuochi; l’ennesima sconfitta del Sud; l’ennesima dimostrazione che ancora una volta i territori sono sacrificati alle logiche del profitto. Ingiusti e stratosferici gli esuberi, concentrati soprattutto nello stabilimento di Carinaro. Le nostre forze lavorative migliori, le risorse umane, formate e competent, sono ora trattate come merce scaduta. Dopo l’effimera panacea degli ammortizzatori sociali, dietro l’angolo la disoccupazione, la disperazione per la perdita della dignità, legata inscindibilmente allo status di lavoratore”.

“In questo momento- ha detto la delegazione di politici presenti all’assemblea – siamo con i lavoratori e con le loro famiglie, essi hanno la nostra piena solidarietà e la nostra totale disponibilità. Siamo con loro, tutto il paese è con loro, lotteremo insieme per portare lontano la vostra e la nostra voce. Si confida nei politici presenti qui oggi ai quali chiediamo di fare con noi e con voi fronte comune. Chiediamo quindi di salvaguardare i posti di lavoro, di far rispettare quanto stabilito nell’accordo del 2013 che escludeva qualsiasi licenziamento unilaterale fino al 2018. È necessario scongiurare la chiusura dello stabilimento Indesit Whirlpool di Carinaro e di aprire un tavolo di concertazione nazionale con tutti i soggetti interessati”.

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