‘Le storie sociali e l’ICF CY’: i temi affrontati dal prof. re Di Tore, nel quarto incontro per la formazione alla De Amicis

Succivo – Creare storie sociali e comprendere l’ ICF, le tematiche affrontate dal ricercatore, Stefano di Tore dell’ UniSA, per il quarto modulo di formazione docenti del  corso dal titolo.:” Didattica e psicopedagogia per l’ inclusione di alunni, con Disturbo dello spettro Autistico”.

Sviluppare le abilità di relazione e la comprensione sociale di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico è un obiettivo condiviso da genitori e terapeuti del linguaggio, psicologi, assistenti sociali e insegnanti. Le storie sociali, sono brevi racconti, scritti specificamente per aiutare bambini o adolescenti con disturbi dello spettro autistico a capire come è il loro mondo sociale e a imparare come ci si deve comportare nei rapporti interpersonali, sono uno strumento semplice e molto utilizzato che permette di ricevere informazioni chiare, concise e accurate, su quello che sta accadendo in una particolare situazione sociale, di capire perché sta accadendo e quale può essere il comportamento corretto da adottare. Le Storie Sociali, rappresentano la «strategia di intervento mirato» piùutilizzata, con le persone con disturbi dello spettro autistico. Sono testi particolari, scritti secondo specifici criteri, che descrivono in modo chiaro, conciso e preciso una situazione, un’abilità, un risultato o un concetto.

Il loro scopo è quello di aiutare le persone con autismo a comprendere meglio le situazioni e gli eventi sociali, che incontrano nella loro vita, sostenendone in questo modo la capacità di essere soggetti attivi nelle routine e nelle attività quotidiane. L’uso efficace delle Storie Sociali va anche oltre la promozione della comprensione sociale, negli individui con autismo: infatti, permette agli operatori e ai genitori di costruire, attraverso esse, relazioni di fiducia
Le Storie Sociali,sono apparentemente facili, ed effettivamente la loro forza consiste nella semplicità. La semplicità di fruizione, tuttavia, deriva da un lavoro attento, informato e certosino che è fatto durante la loro scrittura. Ogni Storia Sociale è un piccolo capolavoro, che esprime una minuziosa attenzione per ogni minimo dettaglio, scrivere in prima o in terza persona, tono paziente, e positivo, utilizzare i tempi al passato, al presente o al futuro.

La seconda parte della lezione è stata dedicata alla struttura dell’  ICF-CY ovvero la classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute, per bambini e adolescenti, le sue componenti: funzioni e strutture corporee, attività, partecipazione, fattori ambientali e personali.L’ICF-CY, si delinea come una classificazione che vuole descrivere lo stato di salute delle persone, in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono causare disabilità. Tramite l’ICF-CY, si vuole  descrivere non le persone, ma le loro situazioni di vita quotidiana, in relazione al loro contesto ambientale e sottolineare l’individuo, non solo come persona avente malattie o disabilità, ma soprattutto evidenziarne l’unicità e la globalità.
Lo strumento descrive tali situazioni adottando un linguaggio standard ed unificato, cercando di evitare fraintendimenti semantici e facilitando la comunicazione fra i vari utilizzatori, in tutto il mondo.

 

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