Marcello Antelao, è nato nel 1981, vive a Ronco di Gussago (Bs), sin da piccolo è appassionato di letteratura e di cinema.
La sua prima opera letteraria la pubblica a ventotto anni, nel 2009, con un giallo storico, dal titolo Whitechapel 1888.
Da li in poi è un crescendo di successi, i suoi racconti vengono pubblicate in molteplici antologie, tra le tante citiamo Giallobirra e la collana noirshot di Milanonera web press.
Dieci anni dopo, nel 2019, pubblica il suo secondo libro, questa volta è un romanzo, dal titolo “Sagome Visionarie”, in questa opera si cimenta nel genere fantastico, vincendo, nel marzo del 2020, (ex aequo) il Trofeo Cassiopea.
La sua ultima fatica letteraria è “Il Santificatore”, un thriller giallo che ruota attorno al tema della religione, ambientato a Brescia, città ricca di opere d’arte, che l’autore sapientemente ne esalta le sue bellezze durante la trama del racconto.
Il libro inizia con l’omicidio di una donna trovata sgozzata e ritrovata in una radura sulle colline di Gussago.
Il corpo è stato dato prima alla fiamme e poi predisposto con cura al centro di un castagneto, dove su alcuni alberi sono state incise delle strane lettere che sembrano orientate geograficamente.
Al collo della vittima viene rinvenuto una medaglia votiva raffigurante San Clemente, sarà il primo di una lunga serie di omicidi, tutti legati tra loro da un filo rosso, quello delle immagini dei santi.
A investigare sul caso sono il vicequestore Remo Zamboni e l’antropologo forense Ermete Di Stefano, i due dovranno avventurarsi in un vortice di morte e follia che per qualche strana ragione sembra ricondurre a un antico testo agiografico del tredicesimo secolo: il famoso Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.
Davvero bello ve lo consiglio.
