Mondragone, AMBC: “Un rendiconto con i conti che non tornano!”

Mondragone – L’AMBC dichiara: “Siamo in pieno rendiconto 2018. Siamo anzi -come sempre- già in ritardo (la scadenza per la sua approvazione da parte del Consiglio comunale e’ fissata dalla legge al 30 aprile).

Questa volta l’AMBC, ha dichiarato Gianni Pagliaro, che è già intervenuta tante volte con puntualità denunciando il disastro del nostro bilancio che si trascina da oltre un ventennio, si limiterà ad una considerazione e ad un apprezzamento. La considerazione. Sappiamo dell’operazione di riaccertamento straordinario dei residui effettuata ed approvata dalla Giunta Comunale a guida Schiappa nel maggio 2015, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme in materia di contabilità degli enti locali, dalla quale è scaturito un disavanzo di amministrazione di meno €15.891.037,19 che l’ente decise di eliminare in trenta annualità, con una diminuzione annuale pari ad € 529.701,23.E sappiamo che la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la disposizione della legge di Stabilità 2016 (governo Renzi) poi modificata dalla legge di Bilancio 2017 (governo Gentiloni) che ha consentito agli enti locali in predissesto di spalmare su trent’anni il ripiano dei disavanzi. La sentenza ritiene quella norma in contrasto con gli articoli 81 e 97 della Carta “sia sotto il profilo della lesione dell’equilibrio e della sana gestione finanziaria del bilancio, sia per contrasto con i principi di copertura pluriennale della spesa e di responsabilità nell’esercizio del mandato elettivo”. Inoltre, continua l’Alta Corte “il perpetuarsi di sanatorie e situazioni interlocutorie disincentiva il buon andamento dei servizi e non incoraggia le buone pratiche di quelle amministrazioni che si ispirano a un’oculata e proficua spendita delle risorse della collettività”. La Consulta ha sostanzialmente sancito che spalmare i debiti in trent’anni è  in contrasto con gli articoli 81 e 97 della Costituzione sotto tre diversi profili: 1.violazione dell’equilibrio del bilancio, in relazione alla maggiore spesa corrente autorizzata nell’arco del trentennio; 2.violazione dell’equità intergenerazionale, per aver caricato sui futuri amministrati gli oneri conseguenti ai prestiti contratti nel trentennio per alimentare la spesa corrente; 3.violazione del principio di rappresentanza democratica, in quanto sottrae agli elettori e agli amministrati la possibilità di giudicare gli amministratori sulla base dei risultati raggiunti e delle risorse effettivamente impiegate nel corso del loro mandato. L’operazione fatta da Schiappa (e dall’eterno istruttore direttivo) a suo tempo, precedeva- ha continuato il portavoce Pagliaro-  la legislazione dichiarata incostituzionale, ma ha gli stessi vizi e identici profili di illegittimità costituzionale.

Ma, ovviamente, Pacifico & Co nulla faranno per sanare tale grave vulnus (per esempio, riconsiderando il debito in 10 anni anziché in 30), perché- come l’AMBC sostiene- in fondo in fondo da oltre vent’anni al governo della città c’è sempre la stessa amministrazione. E veniamo all’apprezzamento. Leggiamo:“…purtroppo, il trend dell’incassato, la comparazione con gli anni precedenti, ma anche alla luce delle variazioni rettificative di poste attive (TARES – TARI – CONTRVVENZIONI PER INFRAZIONI AL CODICE DELLA STRADA, ACCERTAMENTO E RECUPERO EVASIONE, ICI ANNI PRECEDENTI ETC), hanno palesato e confermato una deficitarietà strutturale dell’Ente, che in più occasioni lo scrivente ha già manifestato e che purtroppo non accenna ad alcuna inversione, quantunque si tenda a mettere in moto provvedimenti previsti dalla legge per il recupero del dovuto, ovviamente, una deficitarietà finanziaria dovuta prevalentemente alla riscossione che potrebbe non sortire gli effetti sperati e che potrebbe compromettere irreversibilmente lo stato di salute finanziaria dell’Ente …”. Non è l’AMBC,ha sottolineato Gianni Pagliaro, a fare queste gravissime valutazioni sul bilancio comunale. E’ il revisore, dott. Gerardo D’Ambrosio, a rappresentare, ancora una volta e purtroppo inascoltato, il disastro dei nostri conti. Revisore D’Ambrosio che è costretto,di conseguenza, ad esprimere parere negativo sul riaccertamento ordinario dei residui. Tralasciamo la stucchevole richiesta del presidente del collegio al dott.D’Ambrosio di “motivare più ampiamente il suo parere negativo”. Esimio presidente, il dott. D’Ambrosio ha tutta la nostra stima: da due anni (almeno)-e a differenza di altri -evidenzia e denuncia le gravissime condizioni del bilancio. E’ tutto molto chiaro.

Almeno per chi vuole vedere! Ma qualcuno ha avuto modo di leggere dichiarazioni in proposito dell’esimio consigliere delegato? In attesa, BUON PRIMO MAGGIO da parte dell’AMBC!”

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