Mondragone, AMBC: “Un sindaco estraneo alla politica e alla buona amministrazione”

Mondragone – AMBC dichiara: “Sulla nostra richiesta di prendere posizione, ha dichiarato il portavoce dell’AMBC, in merito al cosiddetto “decreto sicurezza” e sulla proposta di delibera per l’iscrizione anagrafica per i richiedenti protezione internazionale, che abbiamo segnalato nei giorni scorsi(http://www.81034.it/proposta-delibera-disobbedire/),continua il mutismo di Pacifico e del consiglio comunale.

Per nostra fortuna, ha sottolineato Pagliaro,c’è chi parla e testimonia come Mons. Raffaele Nogarohttps://raiawadunia.com/monsignor-nogaro-chiedo-alla-chiesa-italiana-di-non-rimanere-indifferente-di-fronte-allorrore-della-guerra-ai-poveri/. E c’è chi si adopera per superare la preclusione all’iscrizione anagrafica del richiedente protezione internazionale, derivante dalle modifiche introdotte dal dl 113/2018, come l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazionehttps://www.asgi.it/. C’è chi sta impugnando davanti alla Corte Costituzionale la Legge Salvini, come tante regioni,in modo da rispondere concretamente alla regressione in atto (3 consiglieri campani,Chianese, Moxedano e Todisco,  hanno chiesto invano anche a De Luca d’impugnarla. Silenzio, invece, da parte del consigliere Zannini).E c’è chi, infine, cerca di informare sui disastri di questo provvedimento, come fa l’ARCI (quella nazionale perché quella sinuessana si occupa solo di festicciole, mercatini e calici): https://www.fanpage.it/migranti-larci-smonta-pezzo-per-pezzo-il-decreto-sicurezza-40mila-in-strada-senza-accoglienza/. Pacifico, il suo “gemello del silenzio” Zannini e la loro maggioranza, ha continuato Gianni Pagliaro, dopo aver espulso l’AMBCe affossato il Patto Civico(quindi subito dopo la vittoria),hanno abbandonato la Politica per ridursi miseramente al piccolo cabotaggio amministrativo. Hanno preferito tradire e hanno scelto il silenzio per non confrontarsi con la verità e la loro inadeguatezza. Silenzio su tutto e inerzia totale: è questa la strada scelta da Pacifico&Co. “Si sono autotassati per abbellire la strada con le luminarie natalizie e adesso potranno beneficiare di uno sconto sulla tassa dei rifiuti o su quella per l’occupazione di suolo pubblico. È il primo baratto amministrativo che ottiene il via libera dal Comune di Bari. Quel piccolo investimento ora potrà tornare indietro sotto forma di riduzione della Tari o della Tosap per il 2018. La formula del baratto — lavoretti di pulizia, decoro e manutenzioni di spazi pubblici in cambio di sconti sui tributi — è stata da poco riproposta da Palazzo di città con un nuovo bando”: così su la Repubblica di Bari del 27 dicembre. E ovviamente di casi simili in Italia ve ne sono a centinaia. Che rabbia, che sconforto, ha amaramente ammesso Pagliaro, leggere di queste proposte che altrove trovano applicazione e che Pacificoe i suoi non sono capaci di attivare!Una proposta-quella del baratto amministrativo-dell’AMBC e dei cittadini del Parco Carducci. Una possibilità che l’AMBC aveva inserito all’interno del Regolamento per l’Amministrazione Condivisa, mutuato dalla straordinaria attività promossa da LABSUSwww.labsus.org e presentato alla città e a Pacifico, che lo apprezzò non poco durante la campagna elettorale, e fatto pervenire poi a tutti i consiglieri comunali. Regolamento che il presidente del Consiglio comunale, l’immarcescibile Petrella aveva promesso di portare in discussione oltre un anno fa. Amministrazione Condivisa che è ormai una concreta  realtà anche in alcuni comuni della nostra provincia e, soprattutto, un ineludibile modello di governo delle cittàhttp://www.labsus.org/i-regolamenti-per-lamministrazione-condivisa-dei-beni-comuni/. Leggere di questo sindaco, ha rimarcato il portavoce dell’AMBC Pagliaro, che incontra un gruppo di cittadini e che di fronte all’ipotesi di eventuali collaborazioni li invita  a presentare formale istanza, fa veramente cadere nello sconforto:Pacifico continua ad ignorare (non sappiamo se consapevolmente o meno)l’obbligo di dover legalmente determinare -con regolamento approvato dal consiglio- il profilo giuridico di qualsiasi collaborazione.

Collaborazioni che, oltre alle regole preventive, non possono essere frutto di trattative tra le parti, tête-à-tête(che in tal modo rischiano di apparire o connotarsi per essere poco trasparenti e “di favore”), ma che -al contrario- necessitano di programmazione, di coinvolgimento dell’intera città, di avviso/bando pubblico, di criteri e requisiti, di valutazioni e controlli. Di qui la nostra proposta programmatica di Regolamento per l’Amministrazione Condivisa (al netto degli aspetti culturali, sociali e di civismo insiti in tale modello di governo della città). Chi sa se questo Sindaco e questo Presidente del Consiglio oltre alla spocchia e al cinismo politico (che sta uccidendo la democrazia locale) non riescano per una volta a frequentare anche la vergogna.”

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