Regione Puglia, sistema penitenziario: Agosto da bollino nero

Primo Piano – “La situazione nelle carceri Pugliesi è incandescente”. Lo denuncia Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, parlando di “sovraffollamento e carenza di organico che stanno mettendo in ginocchio il sistema penitenziario, umiliando il lavoro di migliaia di poliziotti penitenziari”. 

Il sistema penitenziario è al capolinea, lo stato di abbandono percepito dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia penitenziaria è divenuto negli ultimi anni intollerabile”. Il segretario generale Aggiunto Osapp Pasquale Montesano ribadisce la necessita di strumenti idonei a risolvere le molteplici criticità determinate da un sistema penitenziario in forte crisi. L’aspetto trattamentale tanto ambito e giusto non collima con le attuali condizioni dei penitenziari italiani in particolare in Puglia  e ciò va a discapito dei poliziotti penitenziari, da sempre in prima linea, che devono affrontare la complessità del sistema e a cui va tutto il nostro supporto per quanto stanno vivendo”.

  “ Continua il dirigente sindacale “ dopo le recenti aggressioni di Foggia e stamani a Lecce  la straordinaria criticità dell’istituto di Bari e Taranto   e ben noto, purtroppo, che non  trascorre pressoché giorno che gli istituti penitenziari della Puglia  non siano triste teatro di eventi critici quali aggressioni, risse e semi-rivolte tali, non solo, da rendere vano qualsiasi tentativo di rendere effettiva la funzionalità istituzionale del carcere, ma anche facendo diventare del tutto precarie e a grave rischio le condizioni di servizio e l’incolumità personale dei locali addetti di Polizia Penitenziaria nonché, per la totale assenza dei prescritti requisiti, la sicurezza interna delle strutture.

                                                                  

Le ragioni di tali condizioni sono molteplici e annose e risiedono in primo luogo nella particolare tipologia della popolazione detenuta allocata nelle strutture Pugliesi  composta da soggetti appartenenti alle varie “famiglie” associate ad una criminalità organizzata particolarmente attiva e cruenta nella regione Puglia e sul territorio , consociate o discordi tra loro, per una convivenza spesso impossibile all’interno della stessa struttura penitenziaria e comunque di tale virulenza nei comportamenti da assumere addirittura il controllo delle sezioni detentive o dell’intero carcere fino ad arrivare ad assumere  comportamenti di sofferenza al regime penitenziario 

“Conclude Montesano”  “Amministrazione Penitenziaria Centrale , Ministro della Giustizia  e infine non da ultimo la politica prendano nell’immediatezza iniziative tese a ripristinare condizioni lavorative al passo dei tempi come hanno lasciato intendere il Presidente Mario Draghi e la Ministra Cartabia nella recente visita presso la C.C. S.Maria C.V. , a cominciare con estrema urgenza ad inviare unita di polizia penitenziaria dallo scorrimento graduatorie nazionali , e pur vero che le esigenze sono drammatiche su tutto il territorio nazionale ma la puglia può essere considerata quella più ad elevato rischio per gli uomini e donne della Polizia Penitenziaria ai quali va il nostro plauso , e non solo , i quali con dedizione professionalità e sacrificio continuano giornalmente ad operare con  accortezza , continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari ai quali  va riconosciuto che il  diritto costituzionale  per la Polizia Penitenziaria e costantemente violato .

 

 

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