Sant’Arpino ricorda Pier Paolo Pasolini

Sant’Arpino – Si terrà domenica 15 novembre, alle ore 10:30, il ricordo che Sant’Arpino ha voluto dedicare a Pier Paolo Pasolini, il grande intellettuale friulano scomparso tragicamente 40 anni fa.

Nella sala conferenze del seicentesco Palazzo Ducale “Sanchez de Luna”, al secondo piano, si alterneranno interventi e letture dei testi pasoliniani, con una particolare attenzione ai temi che lo scrittore e regista di Casarsa aveva sviluppato anche sui nostri luoghi casertani.

L’evento, ideato e promosso dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune di Sant’Arpino, ricade nell’ambito della V rassegna letteraria Sulle orme del Cantor d’Enea, un appuntamento ormai fisso che sta rivestendo una sempre più crescente rilevanza nella proposta culturale dell’area atellana – aversana.

Ad intervenire nella mattinata saranno il presidente della Pro Loco Aldo Pezzella, l’assessore alla cultura Salvatore Brasiello, che porterà i saluti dell’amministrazione comunale, il blogger santarpinese Salvatore Legnante e il filosofo e poeta Giuseppe Limone, icona gigantesca della cultura non solo atellana ma italiana. Dell’intellettuale santarpinese, la scrittrice Enrica Romano leggerà la poesia Le Ceneri di Pasolini, un meraviglioso affresco dell’eredità lasciata dal pensiero del grande scrittore, regista e intellettuale.

Particolarmente gradita anche la presenza di una delegazione dell’associazione “Progetto San Rufo Onlus” di Piedimonte di Casolla – Caserta, composta da Maria Antonietta Scaringia e Giuseppe Vozza, che ricorderà Pier Paolo Pasolini impegnato a girare, nel 1970, alcune scene del film Il Decameron proprio a Piedimonte di Casolla e a Casertavecchia perché profondamente attratto e affascinato dai riti e dai miti presenti in questi luoghi.

Testimonianza di questa attrazione sono anche i versi contenuti in Terra di Lavoro, una splendida poesia di Pasolini edita nella raccolta de Le Ceneri di Gramsci. L’analisi di questa ed altre intramontabili opere tratteggerà la figura di uno scrittore di cui ancora oggi si avverte molto l’assenza.

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