Successo a Caserta per l’omaggio a Luigi Compagnone nel centenario della nascita

Caserta – Meriterebbe un riesame più attento e più occasioni capaci di fare memoria della sua straordinaria coscienza civile e culturale perché nonostante la robustezza del suo intelletto e la bellezza delle tante facce del prisma chiamato Luigi Compagnone, ancora oggi non è considerato per quanto merita la sua opera, forse anche per il suo carattere spigoloso. Il suo nome viene messo ancora da parte, e la responsabilità di questo è di noi napoletani, che tendiamo a non sfruttare al massimo i talenti che abbiamo. Per invertire questa tendenza presto saranno ideate una serie di iniziative di riflessione e approfondimento della complessa e poliedrica personalità di Luigi Compagnone.

Queste le conclusioni della interessante e riuscita serata organizzata ieri a Caserta per ricordare l’intellettuale napoletano nel centenario della nascita. Gremita come non mai la sala incontri della Feltrinelli di corso Trieste a dimostrazione della felice intuizione dei promotori della serata: la rete “Piazze del Sapere – Terra di Lavoro”, in collaborazione con Aislo, Pro Loco di Sant’Arpino e Rassegna Nazionale di Teatro Scuola “PulciNellaMente”.

Ad introdurre i lavori, moderati dalla giornalista e docente Lidia Luberto, è stato Pasquale Iorio il quale ha evidenziato che la serata su Compagnone si inserisce autorevolmente nella “costante attività delle Piazze del Sapere, che attraverso centinaia di incontri e di eventi promuove la cultura come fattore di coesione sociale e di educazione permanente. Il programma si arricchisce e cresce in qualità sia per la presenza di autorevoli esponenti del mondo del sapere e della letteratura sia per la partecipazione sempre più consapevole di tanti cittadini, che vivono questi incontri – che colmano dei vuoti in alcune zone dove regnano ancora il degrado e l’abbandono di tanti tesori e beni storici o ambientali – come occasioni di socialità e di crescita civile”.

E’ intervenuto poi l’editore Pierantonio Toma tra i principali animatori de La Compagnia dei Trovatori che ha pubblicato postume le opere di Compagnone  “L’amara scienza”, “Quasi un dizionario” e “Poesie d’amore”: un gesto editoriale semplicemente ammirevole fatto con intelligenza e sensibilità a beneficio soprattutto delle nuove generazioni.

Elpidio Iorio, giornalista e direttore di “PulciNellaMente”, in compagnia del presidente della Pro Loco di Sant’Arpino Aldo Pezzella, nel rimarcare la sofferenza per l’assenza nella Napoli di oggi della voce “scomoda” di Compagnone, si è in particolare soffermato sul rapporto che legava da sempre lo scrittore con Sant’Arpino che gli ha dato i natali così come ricorda la targa viaria della “Ferruma” che è intestata a Luigi Compagnone – nonno dello scrittore – Presidente di Corte di Cassazione e autore di pubblicazioni di scritti giuridici di notevole interesse. Nel 1996 proprio per rafforzare tale legame fu conferita la cittadinanza onoraria a Compagnone con una solenne cerimonia che ebbe un successo enorme, tanta eco suscitò fuori i confini locali, una pagina inserita nel libro dei ricordi più belli della cittadina atellana che da allora in poi ha visto nascere importanti appuntamenti e PulciNellaMente ne è l’espressione più significativa di questa stagione di grandi eventi.

Un profilo critico di Compagnone è stato tracciato dalla scrittrice Stella Eisenberg sostenendo tra l’altro che “indagò la realtà che lo circondava per denunciarne le contraddizioni ataviche, con feroci ironie, sarcasmi, insinuazioni, corrosive battute e soprattutto con la sua proverbiale ira funesta carica di aggressività e causticità. In questa Campania che è sempre più lacerata dal dolore, dal sangue, dalle ingiustizie, si avverte il suo assordante silenzio, manca la sua vivacità culturale, il suo pensiero disincantato e spietato, sempre giocato sul filo dell’ironia sottile e beffarda”.

Particolarmente significativa la testimonianza dello scrittore e giornalista Gian Paolo Porreca (tra l’altro medico di Compagnone oltre che suo amico e “confidente”) che per lunghi anni ha frequentato e condiviso molto momenti importanti con l’intellettuale e inoltre ha curato un volume di saggi in memoria dello stesso Compagnone oltre che l’edizione monografica a lui dedicata della rivista “Nord e Sud” (nr. 2,  anno 2000). Tanti gli aneddoti inediti raccontati da Porreca che hanno incantato l’attenzione del pubblico rivelando, se ancora ce ne fosse bisogno, la grandezza del pensiero di Compagnone che ha concepito l’attività letteraria come il coronamento e forse la compensazione del lavoro giornalistico, recandovi la stessa vivissima sensibilità ai problemi della società contemporanea.

Il musicista Lino Blandizzi, in apertura e chiusura dell’evento, ha interpretato con talento e originalità alcuni testi di Compagnone. Per dare valore e continuità alle emozioni ed sollecitazioni emerse, a conclusione della serata è stata accolta la proposta di rilanciare il premio letterario Atella, dedicandolo proprio al grande scrittore.

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