Alla De Amicis proseguono le lezioni di formazione: ‘La teoria della mente e l’ Autismo’

Succivo – Proseguono le lezioni alla De Amicis,sul corso di formazione per i  docenti:Didattica e psicopedagogia, per l’ inclusione di alunni con Disturbo dello Spettro Autistico.

Al centro  del secondo modulo di formazione.: La  Teoriadella mente,in cattedra il  prof.re Stefano  Di Tore, ricercatore presso l’ Università degli studi di Salerno. Il ricercatore ha spiegato ai professori presenti nella hall del padiglione:“Dagli Appennini alle Ande”,il processo di metallizzazione ovvero un’ abilità cognitiva che si sviluppa in ogni individuo e che risulterebbe compromessa in soggetti affetti da disturbi con lo spettro autistico, l’ abilità di leggere la mente appare un prerequisito fondamentale, per comprendere le emozioni complesse. Il programma didattico di Howlin nasce  all’ interno di un filone di  studi della teoria della mente, che si propone di compensare gli svantaggi derivati  dalla presenza di un deficit di sviluppo del processo di metallizzazione in soggetti autistici. Il programma si articola in tre fasi principali: riconoscimento delle emozioni, sviluppo del sistema di false credenze, sviluppo del gioco di finzioni, ogni fase viene condotta in compresenza del soggetto  autistico e dell’ operatore, l’ operatore dovrà segnalare immediatamente gli errori, veicolare in caso di successo la riflessione del soggetto autistico sulle motivazioni che lo hanno spinto a fornire una risposta esatta all’ attività proposta.Howlin, cerca di aiutare i bimbi con autismo a riconoscere le diverse emozioni su di sé e sugli altri, le proposte di intervento sono organizzati  in 5 livelli:riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie, in disegni schematici, identificazione delle emozioni causate da situazioni, da desideri e da opinioni. Howlin riprende gli studi dello psicologo statunitense   P.Ekmanche ha codificato  sei  emozioni universali:tristezza, rabbia paura, sorpresa felicità, disgusto, da cui dipendono le espressioni facciali,  lo studioso individua le conformazioni specifiche del volto che caratterizzano ciascuna  emozione dai tratti somatici, indipendentemente dalla cultura di appartenenza.

I tratti somatici principali nella codifica delle emozione sono:sopracciglia, rughe, occhi, bocca, individuando differenti conformazioni in relazione all’ intensità delle emozioni ed al grado di blending fra di esse.Il face test, propone il riconoscimento delle emozioni dalle espressioni codificate da Ekman si passa poi alle emoticon o utilizzando le animazioni, in questo caso i  volti  compaiono su  mezzi in movimento come macchine o treni. Presso l’UniSa è in sperimentazione la versione digitale del programma di Howlin.

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