Articolo 2, Renzi: “Grasso riapre la questio? Ascolteremo..”

Politica – L’articolo 2 continua a tenere banco. Il presidente di turno Ue, Xavier Bettel, indica la strada che l’Europa è pronta a seguire qualora il Presidente del Senato della Repubblica, Piero Grasso, dovesse decidere per la riapertura della questio: “Ascolteremo le ragioni e decideremo di conseguenza”.

Un segnale evidente che viene inviato proprio prima che il Governo proponga l’abolizione dell’unico articolo riguardante la funzionalità effettiva dell’assemblea di Palazzo Madama. Qualcuno ha detto che la riforma sta procedendo a ritmi troppo elevati, Renzi chiarisce: “A chi dice state facendo troppo veloci rispondo: non per cattiveria, ma questa riforma è attesa da 70 anni. La prima commissione fu fatta nell’83, io e Xavier andavamo alle elementari”. Il premier, dunque, riduce i tempi di esecuzione, proprio nel giorno in cui il ddl di Maria Elena Boschi approda in Aula, ma allo stesso tempo ha già una seconda strada pronta, chiamata abolizione del Senato: “Basterebbe un solo articolo e il Movimento 5 stelle convergerebbe”.

Dal punto di vista dell’iter da seguire, i punti limite sembrano essere chiari: a metà ottobre deve arrivare l’approvazione del ddl Boschi, a gennaio c’è il ritorno alla Camera e nell’estate autunno 2016 ci sarà il vero referendum. La risposta per chi critica la riforma, è chiara da parte di Matteo Renzi: “Studiate la riforma. riduce i numeri dei politici e aumenta il livello della politica. Che c’è di meglio?”.
Sul tema immigrazione, l’UE deve tenere testa ai suoi impegni morali: “È molto importante dare il messaggio che la Ue insieme affronti tutte le questioni: gli hotspot, i rimpatri, la ri-location e l’Italia è pronta a fare la sua parte. L’Europa è nata per abbattere i muri e non per costruirli. Nella Carta Europea c’è scritto che di professione noi facciamo quelli che abbattono i muri”.

La critica è lanciata al premier magiaro Victor Orban, che vuole innalzare un muro sul confine tra Ungheria e Serbia, al fine di bloccare il flusso di migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq. Il Premier incalza: “In questo momento in cui l’Europa sembra in crisi, è una priorità ritornare ai valori fondanti dell’Unione Europea. Il vecchio continente non può essere un museo o un luogo di ricordi: dobbiamo guardare con più umanità a quello che accade nel mondo, a cominciare dalla Siria. Se alcuni Paesi sono in Europa e sono stati aiutati dall’Europa, è dovuto al fatto che il muro è andato giù, e che l’Europa è stata costruita per un orizzonte più ampio. Sia un luogo di costruzione di futuro e non un luogo di rimpianto”.
Cosa risulta essere la soluzione? Stando a quanto afferma il presidente del consiglio, le soluzioni sono diverse e tra queste rientrano anche gli hotspot. La stessa identificazione può avvenire, a suo dire, usufruendo di personale europeo, ma resterebbe da definire il tassello rimpatrio e distribuzione sul territorio.

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