Carceri, Puglia: nuovo focolaio covid a Taranto

Primo Piano – “Dichiarazioni di Pasquale Montesano Segretario Generale Aggiunto OSAPP  e del segretario Regionale OSAPP Puglia Ruggiero Damato”

L’ondata dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus COVID-19 che ha messo e sta mettendo a dura prova l’intero paese e in particolar modo la regione Puglia con un escalation di contagi senza precedenti presso la struttura di Taranto interessata dall’ennesimo focolaio da  Covid presso la struttura si susseguono voci che siano da 25 a 31 detenuti positivi, in attesa di esito tampone disposti nei confronti di altri detenuti e del  personale Polizia Penitenziaria.

 Inevitabilmente riemergono i problemi organizzativi e igienico-sanitari che la pandemia aveva già messo a nudo nei mesi precedenti. In questo scenario, ogni giorno più preoccupante, non possono passare inosservate alla scrivente OO.SS. le proteste che quotidianamente si sollevano dai poliziotti penitenziari Pugliesi in ordine alla mancata applicazione attuazione delle procedure di prevenzione e  degli screening sanitari finalizzati ad accertare eventuali positività al virus, dal quale si registrano penose anomalie tra le ASL territorialmente competenti per le inottemperanze in tema di relazione tra le Parti nella gestione dell’emergenza e gli effetti del COVID 19 presso le strutture penitenziarie , in particolare l’ASL di Taranto .

Continuano “Montesano-DAMATO” oltre alla carenza di indicazioni sanitarie non possiamo mancare di rimarcare le anomale procedure di distribuzione delle previste forniture dei cosiddetti D.P.I. che non  adeguata sia nella quantità che nella qualità, creando ulteriori difficoltà al personale di Polizia Penitenziaria, nello svolgimento del proprio lavoro e  di tutti gli operatori che ormai non si sente tutelato dal punto di vista sanitario, soprattutto in considerazione del fatto che eventuali contagi non monitorati potrebbero estendersi ai propri congiunti per un inaccettabile inerzia degli organi competenti a tutelare la salute dei lavoratori, nello specifico l’amministrazione penitenziaria e le autorità sanitarie.

quanto rappresentato e tenuto conto della rapida crescita dei contagi, non puo mancare  l’intensificare la sorveglianza sanitaria nei confronti di tutto il personale dipendente dell’amministrazione penitenziaria negli istituti e servizi della Regione attraverso un più ampio screening e un monitoraggio costante e sistematico dello stato di salute con l’effettuazione dei tamponi rino-faringei previsti dalla normativa vigente in materia sanitaria , la corretta distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e l’idonea sanificazione dei luoghi di lavoro come da  direttive previste dall’O.M.S. e dal DPCM in materia di attuazione dei protocolli per la prevenzione del contagio necessaria per combattere questo  nemico invisibile che serpeggia a ritmo estremamente pericoloso  nelle nostre carceri, e in tutte le strutture e servizi dell’amministrazione penitenziaria della Regione Puglia .

Continua  “Montesano” Se quindi, malgrado le promesse della Guardasigilli Cartabia anche durante un recente incontro con le Organizzazioni Sindacali di voler porre in essere ogni urgente iniziativa per contrastare il contagio da Covid-19 in carcere, non risulta operare alcun effettivo coordinamento tra gli enti dell’Amministrazione Penitenziaria, rispetto all’accentuarsi dei problemi di igiene e scurezza nelle carceri, risulterebbe evidente un sostanziale disinteresse da parte delle aziende sanitarie dipendenti dalle regioni che deve essere superato con la massima urgenza.

“Conclude Montesano “per l’ennesima volta vogliamo far arrivare al Ministro della Giustizia Cartabia e al Presidente del Consiglio dei Ministri Pro.Mario Draghi tutto il nostro motivato dissenso, per il mancato impegno assunto l’indomani della visita presso la C.C. S.Maria C.V.     che è stata teatro di eventi di particolare gravità, tuttora fonti di preoccupazione e di disagi per gli addetti del Corpo in ambito nazionale e non solo locale, senza tralasciare l’avvio di violente campagne di denigrazione, tuttora in atto in danno dell’intera Polizia Penitenziaria oltre alle facili “strumentalizzazioni”.

Il nostro plauso agli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture territoriali, i quali con dedizione professionalità ed accortezza evitano, nonostante il gravissimo stato, maggiori e più gravi conseguenze non senza difficoltà, continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari , anche in questi momenti di terrificante e straordinaria lotta a questo nemico invisibile (COVID).

 

 

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