Gli studenti dell’I.S.I.S.S. “E.Mattei” in visita alla mostra di Galic, artista della Slovenia

Aversa – Un gruppo selezionato di studenti dell’I,S,I.S.S. “E. Mattei” di Aversa, su proposta della prof. Melissa Di Vittorio, è stato dalla stessa accompagnato per una visita al MAC3 Museo Arte Contemporanea museo di arte Contemporanea Città di Caserta dove dal 5 al 27 novembre 2015 è allestita una retrospettiva dell’opera grafica di Štefan Galič (1944-1997), uno degli artisti più rappresentativi della Slovenia nell’incisione e nella produzione di opere grafiche.

La scelta è stata fatta dall’insegnante, in primo luogo, per far conoscere agli studenti un polo culturale della provincia normalmente poco noto e meno frequentato; e, in secondo luogo, per accostarli direttamente ad un genere specifico, la xilografia, che – pur rientrando tra le materie oggetto di attenzione e di studio – non è sempre “verificato” con la dovuta attenzione: attraverso la visita, dal vivo, di un’ampia rassegna di opere, è stato invece possibile mettere i ragazzi a diretto contatto con il genere. Nato in Pannonia al termine della Seconda Grande Guerra, Galič ha vissuto tutte le esperienze della sua generazione e tutti i problemi che si sono trovati a vivere attraverso l’esperienza della Yugoslavia e l’educazione dei Paesi socialisti dopo il crollo del muro di Berlino si è ritrovato, verso la fine della sua esistenza, cittadino della Repubblica di Slovenia con un’apertura all’Occidente fino ad allora improponibile.

Questo ha decisamente influito sulla sua personalità artistica, passando da una formazione scolastica – quella della “scuola di Lubiana” – particolarmente attenta all  tecnica ed alla precisione realizzativa ad una creatività che nasceva dal rapporto diretto col mondo della natura: prima i paesaggi rurali e poi i violini, prodotto sublime della lavorazione del legno; infine, le farfalle che lo riportavano direttamente alla sua passione per la natura viva, determinò la scelta della xilografia per l’uso, per le matrici, di quegli alberi di cui era circondato e che amava come la sua vita. L’amore per la sua terra è stata la cifra dominante del suo lavoro e della sua attenzione alle cose: per questo realizzò un Museo Etnografico e l’Atelier personale nella casa dei nonni.

La “Scuola di Lubiana” stava trasformandosi, verso la fine dell’esistenza di Stefan, e stava acquisendo elementi nuovi di interesse: la creatività, la fantasia, la capacità di costruire forme non solo mentali. Ma stava anche trasmettendo all’Occidente d’Europa il gusto sensibile di una cura amorosa per la “manualità”, per la tecnica, per la precisione accurata. In qualche modo, partecipò a questa trasformazione “rivoluzionaria”, assegnando vita ad oggetti inanimati, ruolo di protagonista ad insetti spesso ammirati solo di sfuggita e mai osservati con amore ed interesse.

Il suo ruolo centrale nella produzione grafica della seconda metà del Novecento gli fu ampiamente riconosciuto e premiato più volte; ma la cosa più importante è che l’immensa mole dei materiali prodotti in un arco di vita così breve, fortunatamente, amorevolmente sono stati conservati e ci vengono tramandati, insieme alla sua collezione di farfalle. La rassegna realizzata a Caserta è uno dei momenti di questa “rivisitazione” dell’artista e ben si presta a fornire modelli di riferimento a ragazzi che si accostano alle tecniche dell’incisione. Con questo obiettivo l’I,S,I.S.S. “E. Mattei” di Aversa ha ritenuto opportuno accogliere la proposta di visita che è stata effettuata dagli studenti con entusiasmo e viva partecipazione.

Collegati al nostro canale whatsapp per restare aggiornato