Mondragone, AMBC: “Una sanità da curare”

Mondragone – “E’ senz’altro la sanità il più importante capitolo di bilancio delle regioni, un capitolo che arriva da solo ad assorbire tra il 75 e l’80% delle risorse, ha puntualizzato Gianni Pagliaro, portavoce dell’AMBC. 

Ed è sen’altro la sanità il “tallone d’Achille” del sistema regionale nel suo complesso. Aver aziendalizzato la salute ha significato trasformare il malato in cliente, aver deformato il Titolo V della Costituzione, artt. 116 e 117, significa aver creato le premesse per un Sistema Regionale Sanitario incapace di far fronte alla domanda di salute emergenziale che abbiamo avuto e ancora abbiamo davanti. L’emergenza drammatica che abbiamo vissuto ci ha messi di fronte ad una realtà già nota da tempo, ovvero ad un Sistema di offerta di salute a macchia di leopardo, malato e con discrasie gravissime che ha portato al pendolarismo sanitario e all’aumento di liste d’attesa, alla  concentrazione aziendale che centripeta tutte le domande di salute che dovrebbero aver soddisfazione nella Medicina Territoriale e alle disparità di qualità dell’offerta di salute delle regioni più povere, quelle del Sud, 10 delle quali sono dovute andare incontro a piani di rientro per il default di bilancio (l’AMBC vi propone e vi invita a leggere un’interessante inchiesta sulla sanità condotta da Giulia Galera durante i giorni del lockdown, dal titolo: Verso un sistema sanitario di comunità https://rivistaimpresasociale.s3.amazonaws.com/uploads/magazine_article/attachment/155/ImpresaSociale-02-2020-galera.pdf).  Ma della sanità in questa campagna elettorale non si sente parlare affatto (per la verità i candidati non parlano di  nulla, sono “tante belle statuine”).

L’unico che continua a fare riflessioni, analisi e proposte è il nostro amico GIOVANNI ROMANO, candidato di EUROPA VERDE CAMPANIA DEMOS.” “Noi campani abbiamo una speranza di vita alla nascita di oltre 2 anni inferiore rispetto ai trentini. Il tema delle disuguaglianze di salute deve essere una priorità a partire dal 22 settembre prossimo. In questi ultimi anni la Regione Campania, ha dichiarato ROMANO,  ha fatto molto per uscire dal commissariamento e per cercare di non essere più il fanalino di coda nel garantire i livelli essenziali delle prestazioni. La pandemia ci ha costretto a misurare il peso specifico della salute e la sua priorità su ogni altro ambito del vivere sociale. Per abbattere le disuguaglianze sanitarie non basta avere più risorse a disposizione, ma bisogna anche saperle spendere bene-senza sprechi e senza corruzione-per garantire i fabbisogni di salute.

Una cosa è comunque certa: il fondo sanitario viene ripartito fra le Regioni con altri criteri che non sono i fabbisogni di salute. Vengono usati criteri, ha continuato GIOVANNI ROMANO,  che hanno a che fare, oltre che con il numero dei residenti di una Regione, con la sua capacità storica di spesa. Detto altrimenti, vengono date più risorse a chi nel tempo ha speso di più, non a chi ha un fabbisogno di salute maggiore perché semmai ha una popolazione più anziana, un maggior numero di individui affetti da patologie croniche (il 70-80% dei budget sanitari servono a questo), una maggiore incidenza di patologie dovute a fattori ambientali.  E la Campania -per colpa di questi criteri scriteriati -da anni riceve molto meno di quanto dovrebbe avere! C’è poi tutto il tema relativo al nuovo meccanismo di valutazione dei Livelli di Assistenza Erogati, ove si dimostrano forti limiti nell’assistenza ospedaliera, ma soprattutto nel campo della prevenzione e, ancor di più, dell’assistenza territoriale.

Impegneremo il presidente VINCENZO DE LUCA, ha continuato GIOVANNI ROMANO di EUROPA VERDE CAMPANIA DEMOS, affinché contrasti e contesti in sede di Conferenza delle Regioni e di Conferenza Stato-Regioni gli attuali criteri di riparto del fondo sanità e perché si avii subito in Campania un Grande Progetto di Assistenza Territoriale, per una sanità presente al livello comunitario e non solo tra le mura degli ospedali, per  una sanità capace di promuovere salute, di costruire rete tra gli operatori, di costringere i professionisti a lavorare insieme, di integrare risorse e programmi, di coinvolgere i cittadini rendendoli agenti di salute, di favorirne la capacità di organizzazione autonoma, di sostenere il protagonismo solidale delle comunità. L’emergenza sanitaria Covid-19 ha messo in luce la fondamentale importanza dell’organizzazione dei servizi sul territorio. Su Salute Internazionale Gavino Maciocco propone il Distretto, quale luogo in cui adempiere le molteplici funzioni che il territorio è chiamato a svolgere e che troppo a lungo sono rimaste insoddisfatte, causando gravi danni alla salute della popolazione. I faccendieri della politica devono uscire dai Distretti e dalla Sanità. E da Distretti ripensati, riorganizzati, trasparenti e partecipati dobbiamo ri-partire, ha concluso GIOVANNI ROMANO di EUROPA VERDE CAMPANIA DEMOS, per una nuova Campania in salute.”

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